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Cingolani, serve piano 4.0 a 10 anni

Con robot impatto su lavoro ma migliora anche sostenibilità

Redazione ANSA MILANO
(ANSA) - MILANO, 08 NOV - Su Industria 4.0 "il punto è mettersi intorno a un tavolo e fare un piano a dieci anni perché, se non c'è una strategia e navighiamo a vista, qualunque tecnologia ha sempre un aspetto positivo e uno negativo". È quanto sostiene il direttore dell'Istituto Italiano di tecnologia,ßRoberto Cingolani,ßa margine dell'Axa Forum 2018, ritenendo che "spetti ai governi aprire una discussione socialmente completa e inclusiva che tenga conto di tutti gli aspetti". Nel piano Calenda "c'era un'indicazione e dobbiamo continuare. È un discorso che non va interrotto ma va sviluppato e a cui devono partecipare non solo gli industriali e i tecnologi, ma anche i sociologi, gli antropologi, gli esperti dißambiente", spiega Cingolani. Per quanto riguarda il rapporto uomo-macchina, queste "sono pensate per aiutare l'essere umano, intervenendo sulla fatica, sostituirlo in ambienti pericolosi, per mitigare il lavoro particolarmente gravoso", spiega ancora Cingolani, evidenziando che un "altro aspetto fondamentale di Industria 4.0 e della robotica è che vuole aumentare la produttività con macchine che fanno il lavoro di routine. Questo da un lato riduce la forza lavoro, ma è una conseguenza del modello di sviluppo che vogliamo mirato a migliorare l'impatto e l'eco-sostenibilità del processo manifatturiero". Inoltre, non bisogna avere paura dei robot perché non sono così intelligenti. Piuttosto, i robot, spiega, "hanno una intelligenza collettiva", che è il cloud, per cui la questione ruota intorno a chi li gestisce, ovvero, "quattro, cinque soggetti".
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