Ericsson,il 5g abilita fabbrica futuro

(ANSA) - MILANO, 26 OTT - L'industria 4.0 sarà uno dei principali protagonisti dell'uso del 5g, abilitatore della digitalizzazione della fabbrica del futuro. Le sperimentazioni sono già in atto, quindi, "adesso abbiamo bisogno che il 5g arrivi. Visto che gli operatori di tlc hanno acquistato le licenze, mi aspetto che facciano presto. Così possiamo passare velocemente dal laboratorio alla realtà". A dirlo è il direttore ricerca e sviluppo di Ericsson in Italia, Alessandro Pane, spiegando che "in Italia ci siamo mossi velocemente facendo sperimentazioni diversificate", che vanno dai robot industriali a quelli utilizzati in ambito ospedaliero, dai droni che controllano aree della città all'utilizzo della realtà virtuale per visitare un museo. In ambito industriale la rete superveloce contribuirà a sviluppare la "fabbrica intelligente" grazie ad una velocità superiore e a tempi di latenza più bassi. Inoltre, si tratta di di una rete "molto affidabile e più sicura della rete attuale - spiega Pane -, che favorirà il controllo da remoto delle macchine e permetterà di modificare in modo immediato il sistema di gestione dei robot". Tra i progetti di Ericsson, c'è quello con Tim e Comau, finalizzato ad abilitare la fabbrica del futuro con il 5g, la robotica e il machine learning. Più di recente "abbiamo stretto un accordo con l'Istituto italiano di tecnologia per la sperimentazione di nuove soluzioni che spaziano dall'Internet of Things all'applicazione di robot in ambito ospedaliero e biomedicale", ci tiene a precisare Pane. Ericsson quest'anno festeggia 100 anni in Italia ma anche i 40 anni della nascita del centro di ricerca e sviluppo che oggi conta più di 700 ricercatori, distribuiti tra le sedi di Genova, Pisa e Pagani (Sa). "In quarant'anni siamo passati dall'analogico al digitale e siamo passati da un gruppo molto hardware a una comunità software che sviluppa progetti in 2-3 settimane anziché in due anni. Abbiamo cambiato tecniche, linguaggi, ma anche la logistica, passando da piccole stanze separate e lontane ad open space iper collegati", racconta il direttore R&D. Sul fronte della carenza di competenze specializzate in Italia, secondo Pane, "mancano ma solo dal punto di vista numerico, poiché qui abbiamo le eccellenze. La qualità dei nostri ingegneri è pari o migliore rispetto ad altri paesi"