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Manifattura 4.0 vola a Londra

Ucimu, costruttori macchine pronti a collaborazioni innovative

Redazione ANSA MILANO
(ANSA) - MILANO, 12 GIU - L'eccellenza manifatturiera Made in Italy, caratterizzata oggi da un connubio sempre più stretto fra tradizione e digitalizzazione, porta il meglio dell'innovazione tecnologica a Londra, pronta a stabilire collaborazioni e partnership tra gli attori dei due sistemi paese. A guidare la delegazione di imprese italiane, è il presidente di Ucimu-Sistemi per produrre, Massimo Carboniero, promotore dell'iniziativa insieme al ministero dello Sviluppo Economico e all'Ice-Agenzia. Palcoscenico dell'evento, il "Manufacturing Technologies & Robotics: the future in now", è stato l'Imperial College, dove sono arrivate circa 200 persone, tra costruttori e utilizzatori di macchine utensili e robot, istituzioni e rappresentati del mondo accademico dei due paesi. "Con questo forum abbiamo voluto creare un momento di confronto tra due paesi, Italia e Gran Bretagna, entrambi attraversati da una profonda e positiva trasformazione dei rispettivi sistemi industriali", ha detto Carboniero, aggiungendo che "il Regno Unito è impegnato in un importante programma di re-industrializzazione, mentre, l'Italia è nel bel mezzo della trasformazione digitale del proprio manifatturiero che, anche grazie ai provvedimenti di super e iper ammortamento, ha reso ancora più competitiva la produzione italiana di settore dotata oggi di tecnologie 4.0". Con la diretta testimonianza di alcune tra le migliori realtà imprenditoriali di settore, l'Italia ha voluto mostrare ai colleghi britannici "le opportunità offerte dalla nuova tecnologia" del Paese, con l'obiettivo di "creare le condizioni - ha spiegato Carboniero - affinché le controparti tornino a casa con un'idea più precisa di quanto è possibile fare insieme, secondo lo spirito della collaborazione e della partnership con cui noi costruttori italiani operiamo sui mercati esteri". Con 32.000 addetti, 400 imprese e un fatturato 2017 di oltre 8 miliardi di euro, l'industria italiana di settore destina circa il 60% della produzione ai mercati esteri (ANSA).
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