Compensazioni automatiche in
caso di gravi ritardi dei voli, più trasparenza da parte delle
compagnie aeree e maggiore consapevolezza dei diritti dei
passeggeri: è la ricetta della Corte dei Conti dell'Ue per
tutelare meglio di quanto avviene oggi i viaggiatori europei. Le
raccomandazioni alla Commissione europea sono il frutto di
un'indagine condotta dalla Corte dei Conti in diversi Stati
membri - tra cui l'Italia - e di sondaggi sui passeggeri. Il
quadro che ne emerge, racchiuso in una relazione presentata oggi
a Bruxelles, non è incoraggiante.
Secondo il rapporto, i diritti dei passeggeri sono
riconosciuti dalle norme comunitarie, ma si è costretti a
lottare per farli valere. La normativa Ue prevede il diritto
alla compensazione se il proprio volo è cancellato senza il
preavviso previsto o se ha subito un ritardo di più di 3 ore
rispetto all'orario di atterraggio, a meno che non si verifichi
una "circostanza eccezionale" la cui definizione - spiegano però
dalla Corte - dovrebbe essere formulata in modo più preciso.
La relazione chiede perciò una revisione della normativa
comunitaria che introduca l'obbligo per le compagnie aeree di
dichiarare entro 48 ore le cause del disservizio e, quando
quest'ultimo non è dovuto a una "circostanza eccezionale", di
pagare in automatico, senza una richiesta specifica, la
compensazione ai passeggeri che hanno fornito le informazioni
necessarie al momento dell'acquisto del biglietto.
Il rapporto raccomanda inoltre di prendere misure per
incoraggiare la consapevolezza dei passeggeri sui proprio
diritti, visto che nel 2017 più della metà degli intervistati
(il 61%) non lo era. Servono inoltre "standard minimi di
informazione" da parte delle compagnie aeree verso i
consumatori.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA