I costruttori auto europei
lanciano l'allarme sul taglio delle emissioni del 45% di vetture
e camionette entro il 2030 proposto dalla commissione ambiente
del Parlamento europeo. "Siamo molto preoccupati dalla direzione
presa dalla commissione ambiente", ha dichiarato il segretario
generale dell'Acea Erik Jonnaert, "i livelli di riduzione
estremamente stringenti adottati sono completamente
irrealistici". Questi, infatti, "richiederebbero un massiccio e
improvviso spostamento sulla mobilità elettrica" quando, secondo
il responsabile dell'associazione europea dei costruttori auto,
"le condizioni quadro per un cambiamento così sismico
chiaramente non ci sono, e i consumatori non sono semplicemente
pronti per passare completamente all'elettrico a questo stadio".
Anche perché, spiega il responsabile Acea, la transizione verso
la mobilità pulita "deve essere fatta a un ritmo che sia
gestibile", sia per l'industria che per i consumatori e i Paesi
Ue, che devono dotarsi delle infrastrutture di ricarica
necessarie. Da qui l'auspicio di un "riesame" di questa
posizione presa dalla commissione ambiente, per altro non in
linea con quelle delle commissioni trasporti e industria, in
occasione del voto della plenaria dell'Europarlamento a ottobre.
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