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Fondi Ue: Cozzolino (Pd) avrà ruolo chiave al Pe per riforma

Eurodeputato, coesione non sia strumento di governance economica

Redazione ANSA BRUXELLES

BRUXELLES - Andrea Cozzolino (Pd) sarà il portavoce del Parlamento europeo nella delicata partita della riforma dei fondi strutturali Ue dopo il 2020. L'eurodeputato campano è stato nominato relatore della risoluzione sul Fondo di sviluppo regionale (Fesr) e il Fondo di coesione, che insieme valgono circa 230 miliardi di euro. "E' importante che la politica di coesione non sia uno strumento nelle mani della governance economica europea. Noi vogliamo difendere questa politica, che nasce per ridurre le distanze e creare convergenze sociali soprattutto nell'area euro" spiega Cozzolino all'ANSA.

 

Il testo del Parlamento risponderà alla proposta avanzata dalla Commissione Ue a maggio su Fesr e Fondo coesione all'interno del bilancio dell'Unione 2021-2027. Diversi i punti su cui Cozzolino intende indirizzare la battaglia dell'Eurocamera: svincolare dal Patto di stabilità almeno una parte dei cofinanziamenti nazionali ai progetti finanziati ("lo facciamo già con il fondo salva Stati e il Piano Juncker"), esplicitare quali riforme strutturali si vogliono finanziare attraverso i fondi strutturali e opporsi alla revisione dei programmi nel 2025 proposta dalla Commissione per adeguarli alle raccomandazioni del Semestre europeo.

 

"Vogliamo anche rafforzare le competenze delle pubbliche amministrazioni europee e nazionali" sottolinea Cozzolino, che propone la creazione di un'accademia europea della PA per "formare talenti che possano poi lavorare sui territori". "Nei prossimi mesi ascolteremo tutti gli operatori coinvolti", spiega l'eurodeputato, per poi esaminare il testo in commissione Sviluppo regionale entro la fine dell'anno e avviare il negoziato con Commissione e Stati membri. L'obiettivo è approvare la riforma prima delle elezioni europee del maggio 2019.

 

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