I governi europei sovvenzionano
con 58 miliardi di euro i combustibili fossili e le centrali
nucleari. La denuncia arriva da Greenpeace, che accusa in
particolare sei Paesi (Spagna, Polonia, Belgio, Irlanda, Gran
Bretagna e Germania) di utilizzare gli aiuti di stato Ue per il
mantenimento della capacità elettrica da usare come back-up e in
caso di emergenza. Secondo i dati raccolti dall'associazione
ambientalista, il 98% di questi aiuti sono stati destinati a
centrali nucleari oppure a impianti che usano combustibili
fossili, e in molti Paesi continueranno a esserlo in futuro.
"Tra il 1998 e il 2018 - spiega una nota dell'organizzazione -
questi sussidi sono costati ai consumatori 32,6 miliardi e
diversi Paesi si sono già impegnati per proseguirli fino al 2040
con 25,7 miliardi". Entro la fine dell'anno le istituzioni
europee dovrebbero approvare una nuova legislazione in materia,
con la Commissione Ue che ha proposto alcune restrizioni.
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