STRASBURGO - L'Italia è tra i 19 Stati membri del Consiglio d'Europa in cui tra il 2005 e il 2015 è diminuito il numero di detenuti. "Per l'Italia questa diminuzione è dovuta agli sforzi fatti dai governi che si sono succeduti in questo arco di tempo per migliorare la situazione nelle carceri" spiega Marcelo Aebi, direttore della ricerca commissionata dal Consiglio d'Europa e l'Unione europea che confronta i sistemi penitenziari del continente tra il 2005 e il 2015 in base a 17 indicatori, evidenziando non solo le evoluzioni nei singoli paesi durante questo decennio, ma fornendo anche una sorta di comparazione tra gli Stati nel 2014-2015. Dallo studio emerge così che tra il 2005 e il 2015 l'Italia ha visto diminuire il numero di detenuti, grazie in particolare, afferma Aebi, ad alcune leggi, tra cui "una delle più importanti è stata la n.67 del 28 aprile 2014, che ha introdotto la messa alla prova". Tuttavia il direttore della ricerca evidenzia anche che per molti altri indicatori non c'è stata un'evoluzione positiva e che nel 2015 l'Italia aveva percentuali più alte degli altri paesi. Dallo studio emerge che tra il 2005 e il 2015 in Italia il numero di detenuti è diminuito del 15%, quello delle persone che entrano in carcere del 46%, delle donne in carcere del 15%. È inoltre diminuito il numero dei decessi per ogni 10mila carcerati (41%) e quello dei suicidi, 17%, che tuttavia è invece aumentato del 40% tra coloro che sono in detenzione preventiva.
Inoltre è aumentato il tempo medio della detenzione del 63%. È rimasto invece invariata la percentuale di stranieri sul totale della popolazione carceraria, anche se il loro numero in valori assoluti è sceso. Quando l'Italia è comparata agli altri paesi per il 2014-2015 si attesta sui livelli più bassi per numero di persone che entrano in carcere e per quello dei decessi in prigione. È a un livello intermedio per il numero di detenuti, ma alto per la durata media della detenzione, l'età media dei detenuti - 39 anni - la percentuale di persone in attesa di giudizio, ma anche per l'ammontare medio speso ogni giorno per ogni carcerato.
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