Lodi, Parco tecnologico padano, al secondo piano di un’ala dell’edificio principale, tra due corridoi e una serie di laboratori e celle frigorifere, girano indaffarati camici bianchi, in sottofondo, costante, il ronzare di macchinari. E’ qui, in uno spicchio di pianura padana che va in scena un capitolo di una delle rivoluzioni attualmente in corso tra campi e laboratori: la Bict, una start up nata nel settore farmaceutico e passata armi, bagagli e tecnologia all’agricoltura, sta creando dei biostimolanti naturali, in parole povere delle soluzioni a base di enzimi che aumentano la resa delle piante del 10-30%. Non siamo alla pozione di Asterix, ma per le piante e per gli agricoltori si tratta di un contributo importante per migliorare la produzione, il tutto, come insistono dalla Bict, in maniera assolutamente naturale, quindi compatibile con l’agricoltura biologica.