C'è un nuovo candidato farmaco per
la cura della Leishmaniosi, infezione che interessa due milioni
e mezzo di cani in Europa e che può colpire anche l'uomo. A
svilupparlo è stata una rete internazionale di ricercatori di
nove Paesi, coordinata dalla professoressa Maria Paola Costi del
Dipartimento di Scienze della Vita dell'Università di Modena e
Reggio Emilia (Unimore).
Il candidato farmaco, NMT-A02, si è rivelato efficace contro
la Leishmaniosi nei cani su cui è stato sperimentato: ha minore
tossicità e i cani non hanno più i segni clinici della
infezione. Una scoperta, sottolineano i ricercatori, che apre
nuove prospettive di cura sia per gli animali che per l'uomo. Il
risultato è frutto del progetto "New Medicines for
Trypanosomatidic infections" finanziato dalla Commissione
europea nel periodo 2013-2017 con un contributo di quasi sei
milioni di euro.
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