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Selinunte rivive nella mostra 'Vivere l'Agorà'

Selinunte rivive nella mostra 'Vivere l'Agorà'

I risultati degli scavi condotti da Istituto Germanico nel Parco

SELINUNTE, 27 novembre 2019, 18:29

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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SELINUNTE - Una mostra che racconta dodici anni di scavi nel monumentale Parco archeologico attraverso reperti che coprono un arco compreso tra il 600 e il 250 a.C., ma anche uno sguardo sulla vita quotidiana in quegli anni a Selinunte. Si rafforza così la collaborazione tra una delle più importanti istituzioni a livello mondiale nel campo dell'Archeologia, l'Istituto Germanico, e la Regione siciliana.
    Una intesa suggellata dalla presenza dell'ambasciatore tedesco in Italia, Viktor Elbling, che giovedì 28 novembre visiterà il Parco e parteciperà all'inaugurazione della mostra "Vivere l'agorà", negli spazi espositivi del Baglio Florio. L'iniziativa è inserita nella programmazione del nuovo corso del Parco di Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria, che dal giugno scorso è guidato da un nuovo direttore, l'architetto Bernardo Agrò, fortemente voluta dal presidente della Regione Nello Musumeci.
    L'esposizione illustra i risultati degli scavi archeologici svolti nella zona dell'agorà tra il 1995 e 2007 dall'Istituto Archeologico Germanico di Roma, sotto la direzione di Dieter Mertens. La ricerca ha come obiettivo la ricostruzione della posizione, della forma e dell'organizzazione dell'agora e dell'area residenziale posta immediatamente ad est della piazza.
    Le attività archeologiche svolte dall'Istituto Germanico all'interno del Parco Archeologico di Selinunte a partire dagli anni settanta hanno permesso di riconoscere fondamentali aspetti della topografia e della storia della città greca e in seguito della sua fase punica. La lunga e fruttuosa collaborazione tra l'Istituto, il Parco Archeologico di Selinunte e la Regione ha permesso non solo il raggiungimento di risultati di grande rilievo, ma ha anche favorito l'ingresso di nuovi interlocutori scientifici. La realizzazione della mostra è stata infatti curata dalla Humboldt Universität zu Berlin, sotto la direzione della professoressa Agnes Henning, che già da tempo fa parte del team scientifico. L'architetto Bernardo Agrò, con la sua equipe, ha curato la rinnovata museografia degli spazi espositivi del Baglio Florio, con un progetto in grado di coniugare tradizione archeologica e innovazione museale.
    La mostra ha come obiettivo principale quello di presentare la funzione e la struttura dell'agora nel contesto della pianificazione urbana e lo sviluppo delle strutture residenziali e commerciali poste lungo il confine orientale, in relazione alla piazza pubblica. Focus dell'allestimento è l'aspetto archeologico della ricerca e la contestualizzazione dei reperti, anche attraverso l'utilizzo di proiezioni multimediali. Alla realizzazione della mostra hanno collaborato anche studenti di diverse nazionalità, appartenenti all'Istituto archeologico dell'ateneo Berlinese. Nell'ambito di questo progetto, infine, è stata estesa la convenzione già esistente con l'Istituto Germanico in modo da far diventare il Parco di Selinunte sede permanente per tirocini e master destinati a giovani archeologi, architetti e restauratori.
   

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