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L'arte maiolica di Ascoli dal XV secolo

L'arte maiolica di Ascoli dal XV secolo

13 aprile-3 novembre al Museo Arte ceramica con patrocinio Mibac

ASCOLI PICENO, 02 aprile 2019, 19:51

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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ASCOLI PICENO - Celebra la produzione ceramica di Ascoli Piceno da fine Trecento ai giorni nostri, con un'ampia sezione dedicata ai ceramisti attualmente attivi nel territorio, la mostra "Con il fuoco e con la Terra, l'Arte della maiolica ad Ascoli Piceno dal XV secolo a oggi", a cura di Giuseppe Matricardi e Stefano Papetti. Sarà aperta al pubblico dal 13 aprile al 3 novembre al Museo dell'Arte Ceramica. E' promossa dal Comune di Ascoli Piceno, insieme a Regione Marche, Anci Marche, Fondazione Cassa di risparmio di Ascoli e Accademia dei Maiolicari di Ascoli, con patrocinio di Mibac, Associazione italiana città della ceramica e Università di Camerino. Dalla fine del XIV secolo Ascoli vantava numerose fabbriche di maiolicai specializzati nella decorazione della ceramica su smalto e la tradizione ha resistito al terremoto. Tra i soggetti scelti dagli artigiani la tipica 'rosetta', paesaggi rurali, torri merlate e richiami a dipinti dei pittori attivi in città dal Quattrocento, come Carlo Crivelli.
    La mostra è articolata in cinque sezioni e segue un ordinamento cronologico. La prima è dedicata ai bacini in maiolica arcaica realizzati ad Ascoli sul finire del Trecento, la seconda e la terza illustrano i rapporti intrattenuti dalla città di Ascoli con il grande centro manifatturiero di Castelli, attivo nel confinante Regno di Napoli, dove fra Cinque e Seicento si rifornirono gli Anziani del Comune, i principali monasteri cittadini e le più importanti famiglie del patriziato.
    La quarta sezione presenta ceramiche prodotte ad Ascoli dalla manifattura allestita nel 1787 dal colto abate di Sant'Angelo Magno, Valeriano Malaspina, con l'intento di porre freno all'importazione di prodotti castellani e di rivitalizzare la produzione locale.
    La quinta sezione, incentrata sul Novecento fino ai giorni nostri, ricostruisce le vicende delle più importanti botteghe attive ad Ascoli in questo arco temporale. La mostra si chiude nel chiostro medioevale del museo con una selezione di opere realizzate dai ceramisti attivi oggi nel territorio di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata che, anche se colpiti duramente dal sisma del 2016, continuano a mantenere viva quest'antica tradizione locale.
   

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