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A Betlemme tra gli Appennini e il mare

A Betlemme tra gli Appennini e il mare

Decine di presepi viventi nelle Marche

ANCONA, 24 dicembre 2018, 12:15

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Decine di presepi viventi che vengono messi 'in scena' nel periodo natalizio, in genere il 26 dicembre e il 6 gennaio (ma ci sono anche altre date), testimoniano l'amore nelle Marche per questa forma di sacra rappresentazione, o meglio di rievocazione storica, che coinvolge gente di ogni età sullo sfondo di antichi borghi, parchi, aree archeologiche. Un'attività di comunità (spesso legata a quella estiva di rievocazioni storiche di quintane, tornei cavallereschi e ricchi cortei), che attira ogni anno moltissimi visitatori. Ogni provincia conta un buon numero di presepi viventi, che accanto alla natività, ricostruiscono scene tratte dalle Sacre Scritture o dai vangeli apocrifi. O più spesso scene di vita quotidiana nell'antichità e antichi mestieri. Il presepe vivente di Genga (Ancona) è il più vasto al mondo: ambientato nella Gola di Frasassi, si articola su un'area di 30mila mq e si presenta come un teatro a tappe, snodandosi su un sentiero scavato nella roccia, animando la grotta naturale del Santuario di Frasassi e del tempio del Valadier. Circa 300 figuranti riproducono mestieri e attività artigiane, ma anche anche la corte di Erode, l'umiltà della natività, lo sfarzo del corteo dei Magi tratto dal'opera di Gentile da Fabriano.
    L'ingresso è a pagamento, le somme raccolte vengono devolute in beneficenza. Molto più piccolo, ma di grande suggestione il presepe vivente di Precicchie, che trasforma l'intero castello di Fabriano (Ancona) in una piccola Betlemme marchigiana. A Sassoferrato (Ancona), le scene della natività e degli antichi mestieri vengono ambientate nella frazione di Coldellanoce, sotto il Monte Gallo. E' d'impianto teatrale il presepe vivente di Barbara (Ancona), con una parte 'recitata' e poi la possibilità di visitare il parco e le scene di antichi mestieri e vita quotidiana. In provincia di Pesaro Urbino, il presepe vivente di Piobbico è allestito nel borgo medievale e nel Castello Brancaleoni, a Mondolfo il Presepepaese coinvolge l'intero Castello di uno dei Borghi più belli d'Italia. E Le Terre del Catria rivivono il Presepe a Paravento di Cagli propone una sorta di full immersion nella natività, con punti di ristoro in cui si possono mangiare cibi cotti dai figuranti, pagando in sesterzi. "La vita è un dono" è il tema del Presepe vivente in Selva di Potenza Piena: circa 250 figuranti animano l'itinerario dentro la Selva dei Frati minori. Il borgo di Vlla Ficana a Macerata offre una presepe vivente ambientato nel tipico villaggio di case di terra. Molti i presepi viventi nel Fermano: il più grande è quello che si svolge nell'area archeologica di Falerone, con 350 figuranti lungo un percorso di oltre due km, tra accampamenti, mercati e locande. Il centro storico di Altidona fa da sfondo ad un presepe vivente con circa 200 figuranti. Compie 40 anni il presepe vivente di Comunanza (Ascoli Piceno), il più antico delle Marche: nel Parco della Rimembranza il visitatore può camminare tra la folla del censimento, i mercati, i campi militari e persino rivivere il viaggio dei Magi, tra deserti e dune, ricostruito con videoproiezioni. Sono affacciati sul mare i presepi viventi di Numana e Grottammare.
    Ma nelle Marche ci sono anche molti presepi tradizionali, artistici e artigianali: a Fano (quello di San Marco con oltre 500 statue a movimento meccanizzato), Loreto, Cingoli, Jesi, a Serra San Quirico, dove oltre al presepe vivente, ci sono anche 100 presepi in mostra, solo per citarne alcuni. A Urbino le natività sono sparse lungo vie e vicoli del centro storico, in vetrine, chiese e palazzi: tra gli altri Palazzo Odasi, Palazzo Comunale, Sala Vecchiotti, Palazzo Ubaldini-Boghi. Nell'oratorio di San Giuseppe si può ammirare il presepe del Brandani, in stucco a grandezza naturale.

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