Sei installazioni video e
fotografiche, tra realtà e finzione, ruotano attorno alle
tematiche dell'identità, del rito, dello Stato-nazione: è la
proposta dell'israeliana Yael Bartana per la mostra 'Cast off',
allestita da Fondazione Modena Arti Visive nella Galleria Civica
a Palazzo Santa Margherita dal 15 novembre al 13 aprile.
Mentre Italia ed Europa affrontano tensioni nazionaliste e
nuove spinte separatiste, l'artista, che vive e lavora tra
Amsterdam e Berlino, intende attirare l'attenzione
sull'esistenza di meccanismi sociali e politici predominanti,
incoraggiando il pubblico ad interrogarsi sulla propria
posizione rispetto a questi sistemi.
"Partendo dallo stile documentaristico dei primi lavori -
spiega la curatrice Chiara Dall'Olio - Yael Bartana è poi
passata nella seconda metà degli anni Duemila a creare azioni,
rituali collettivi, storie che pur essendo verosimili sono in
realtà finzioni filmiche, allargando nel contempo lo sguardo al
mondo europeo, in cui oggi vive. L'ambiguità presente in queste
video installazioni è quella del confine fra realtà e finzione,
ma è anche la mescolanza fra uno stile documentario e una
modalità di ripresa tratta dai film della propaganda sionista
degli anni Venti e Trenta, con momenti che possono risultare
quasi ironici, fino alle ultime opere che portano all'estremo
un'estetica raffinata e minimalista, ma densa di stratificazioni
di significati e simbologie".
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