ERCOLANO (NAPOLI) - Il Parco archeologico di Ercolano inaugura una stagione di mostre nell'ambito di un proprio progetto culturale, con l'obiettivo di far avvicinare turisti e visitatori all'arte e agli usi e costumi degli antichi abitanti. A partire da dicembre, infatti, verrà presentato il programma espositivo 'Ercolano 1738-2018 talento passato e presente' attraverso il quale si intende dare nuovo stimolo alla valorizzazione del patrimonio culturale rappresentato dai reperti provenienti dagli scavi novecenteschi e destinati al Museo del sito. Tre tappe scandiranno il percorso dei visitatori nell'antica Herculaneum: l'espressione del lusso, la grande tradizione artigianale legata alla lavorazione del legno, i piaceri della tavola. Si parte con la mostra 'SplendOri. Il lusso negli ornamenti ad Ercolano', che si propone di presentare al visitatore non semplicemente monili d'oro e oggetti preziosi, ma manufatti di uso personale e quotidiano non comuni per fattura e materiale, provenienti da contesti diversi. Nel sito dell'antica Herculaneum sarà possibile ammirare oggetti dall'Antica Spiaggia carichi di valori simbolici, portati con sé dai rifugiati che tentarono invano la fuga per mare. Oggetti che oggi restituiscono uno spaccato di vita con un taglio ben preciso che predilige ed esalta un aspetto della società ercolanese in tutte le sue sfaccettature. I temi della ricchezza, del valore economico sociale e della bellezza rappresenteranno i contenuti del percorso espositivo che troverà la sua dimora nell'Antiquarium del Parco archeologico che sarà per la prima volta aperto al pubblico al termine di lavori di adeguamento.
Per la prima volta una collezione di monili e preziosi, massiccia per quantità e valore, verrà presentata al pubblico sul luogo stesso del ritrovamento. Si tratta di oggetti appartenuti agli antichi ercolanesi, alcuni ritrovati con gli abitanti nel tentativo di porli in salvo dalla imminente catastrofe dell'eruzione, altri ritrovati nelle dimore dell'antica città. ''Esporre all'attenzione dei visitatori l'interessantissimo materiale archeologico conservato nei depositi, e sinora illustrato in modo episodico, lo ritengo un obiettivo imprescindibile della mia direzione, accanto alla conservazione programmata'' dice il direttore del Parco archeologico di Ercolano, Francesco Sirano ''Con queste mostre intendiamo porre le basi per la definitiva esposizione nel Museo del sito di tutti i reperti che dal 1927 in poi Amedeo Maiuri volle che restassero qui e non confluissero più nelle collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Napoli''. Dopo la mostra degli ori, il Parco archeologico nel 2019 offrirà al pubblico ulteriori occasioni per approfondire la conoscenza dei luoghi, della storia e delle tradizioni dell'area vesuviana con la diffusione in sedi prestigiose (Villa Campolieto e la Reggia di Portici) di altre due mostre che approfondiranno i temi dell'arte lignea e dell'alimentazione (ANSA)
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