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La foto di gruppo in mostra a New York

La foto di gruppo in mostra a New York

Alla Morgan Library, Orson Welles con Palazzeschi and Co.

NEW YORK, 14 giugno 2019, 18:35

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(di Alessandra Baldini) Aldo Palazzeschi con Carlo Levi, Renzo Vespignani, Pericle Fazzini, Ennio Flaiano e... Orson Welles: una foto-ritratto, scattata da Irving Penn, dei più famosi intellettuali italiani con il leggendario attore e regista americano è uno degli scatti al centro di una mostra alla Morgan Library di New York dedicata al genere della foto di gruppo.
    L'immagine risale al 1948: Welles, reduce dal divorzio con Rita Hayworth, l'anno prima aveva finito di girare il "Cagliostro" di Gregory Ratoff negli studi Scalera a Roma. Ed è proprio a Roma, nella saletta "Omnibus" del Caffè Greco in via Condotti - la stessa per cui erano passati Liszt, Bizet, Wagner, Goethe, Casanova, Stendhal e persino Buffalo Bill - che la foto di Penn celebra un eccezionale incontro artistico-letterario. Lo scultore Fazzini è in piedi in fondo a sinistra, in fondo a destra il poeta Sandro Penna. Seduti, da sinistra a destra: Palazzeschi, poeta e romanziere, il compositore Petrassi, lo scultore Mirko, fratello di Afro, seduto quest'ultimo accanto a Levi (l'autore di Cristo si è Fermato a Eboli). E poi Vespignani, giovane e scapigliato, Libero de Libero, l'attrice Lea Padovani, Welles, Mario Mafai, Flajano, Vitaliano Brancati di Don Giovanni in Sicilia. Al centro, Orfeo Tamburi.
    La foto fu poi pubblicata l'anno dopo su Vogue, spiega all'ANSA il curatore della mostra Joel Smith: "Il ritratto di gruppo è un soggetto a cui siamo abituati in fotografia, così è facile dimenticare le convenzioni attorno a cui è stato inventato e come queste convenzioni modificano e influenzano la nostra visione della realtà". Nella foto di Penn viene da chiedersi cosa avessero in mente i personaggi, figure che poi hanno fatto la storia della letteratura italiana, della musica, dell'arte e del cinema mondiale. Welles, forse, a convincere Michele Scalera a finanziare il suo Otello: il film alla fine uscì nel 1952, ma gli studi romani andarono in bancarotta qualche giorno prima dell'inizio della lavorazione, costringendo l'americano a interrompere per la prima volta le riprese.
    La mostra alla Morgan presenta una sessantina di foto dal 1860 a oggi, quasi tutte provenienti dalle raccolte del museo: sono prodotte da autori anonimi o da firme famose, tra cui oltre a Penn, Amy Arbus, Eve Arnold, Robert Frank e August Sander.
    "Trolley, New Orleans" di Frank esplora i temi della segregazione razziale nel Sud degli anni Cinquanta con una gigantografia di un autobus in cui i neri occupano gli ultimi posti. Per un poster di un movimento pro-diritti gay del 1970 Peter Hujar aveva chiesto ai membri di un gruppo di correre verso di lui: l'idea dello slogan "Come Out!".
   

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