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Giornata della biodiversità: Centinaio, avanti sulla strada del biologico

"Siamo il Paese più ricco di biodiversità, un enorme patrimonio"

Redazione ANSA ROMA

ROMA - "Siamo il Paese più ricco di biodiversità, un enorme patrimonio che tutto il mondo ci invidia e che attraversa indistintamente la penisola dal nord al sud. La biodiversità di interesse agricolo, l'agrobiodiversità, che rappresenta la diversità dei sistemi agricoli coltivati in relazione a geni, specie e agro-ecosistemi, è un valore aggiunto del nostro Paese che va preservato e tutelato, per garantirne la sopravvivenza in un mondo in cui le specie vegetali e animali sono sempre più a rischio di estinzione". Cosi' il Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio in occasione della Giornata Internazionale della Biodiversità.
"Da anni l'Italia si è dotata di una legge proprio per tutelare e valorizzare la biodiversità di interesse agricolo e alimentare che prevede l'istituzione degli itinerari della agrobiodiversità, la rete nazionale della agrobiodiversità, ma dobbiamo fare molto di più" - ha continuato il Ministro Centinaio.
"Stiamo lavorando e investendo sul biologico e su politiche di sviluppo sostenibile: siamo il Paese con più biologico in assoluto, e vogliamo andare avanti su questa strada, forse una delle più efficaci per salvaguardare veramente questa nostra immensa ricchezza. Stiamo migliorando la parte legislativa relativa al bio e siamo pronti a impegnarci in questo senso anche a livello europeo, purché nulla ricada sulle spalle degli agricoltori, i veri custodi e garanti di queste preziose eccellenze. Dobbiamo andare avanti su questa direzione o lasceremo a chi viene dopo di noi un'Italia più povera di quella che ci hanno consegnato i nostri padri", ha concluso il Ministro.

Pesce (Mipaaft), risorsa idrica è fondamentale
"La risorsa idrica e' uno degli elementi fondamentali per garantire e mantenere la biodiversità, e la sua gestione efficace ed efficiente ne consente il raggiungimento dei risultati". Così Alessandra Pesce, sottosegretario di Stato del ministero dell'Agricoltura a margine del workshop con il Crea per la presentazione degli aggiornamenti della Piattaforma Sigrian nel giorno in cui si celebra la Giornata Mondiale della Biodiversità. Ricordando che "il nostro Paese e' il più alto e più ricco in termini di biodiversità" il sottosegretario ribadisce così che "nell'ultimo anno abbiamo avviato un discorso molto più avanzato di investimenti nell'ambito delle infrastrutture irrigue, non solo con il programma nazionale, ma con il fondo infrastrutture, con il piano invasi e con altre risorse richieste dal fondo sviluppo e coesione per non disperdere quel patrimonio di progettualità che abbiamo accumulato in questi anni per il rafforzamento della rete idrica". "Quindi - conclude - l'azione e' infrastrutture del territorio che siano compatibili con l'ambiente e che diano risultati per tutti i cittadini".

De Castro, regole Ue Bio come in Italia
''Rafforzare la protezione della biodiversità in Europa portando le regole sulla produzione biologica in linea con quelle più severe che l'Italia impone ai propri agricoltori. È una delle grandi sfide che vogliamo affrontare nella prossima legislatura europea'', afferma in una nota il vicepresidente della commissione agricoltura dell'Europarlamento Paolo De Castro, nella giornata mondiale sulla biodiversità. ''Solo negli ultimi tre anni - prosegue - sono oltre 800mila gli ettari che in Italia si sono convertiti al biologico, con una crescita del 71% negli ultimi sette anni. Il biologico viene coltivato sul 15,4% della superficie nazionale, per 1,9 milioni di ettari da oltre 75mila imprese. Per De Castro quindi, ''non è accettabile che la normativa Ue sul biologico non preveda limiti sulla presenza di contaminanti nelle produzioni. Non è neppure equo - dice - che i produttori italiani, per garantire i più elevati livelli di trasparenza e qualità, debbano rispettare vincoli più stringenti di quelli europei per non vedere declassate le loro produzioni''. ''Se il nostro Paese - prosegue l'eurodeputato Pd candidato alle elezioni nel Nord-Est - ha il primato in Europa per la ricchezza della sua biodiversità, è soprattutto grazie ai nostri agricoltori, veri e propri custodi del territorio e del paesaggio. ''L'agricoltura - conclude De Castro - è la soluzione al rischio di perdita di biodiversità, non ne e' la causa''.

Coldiretti, scomparsi 3 frutti su 4
In Italia sono scomparse dalla tavola tre varietà di frutta su quattro nell'ultimo secolo, ma la perdita di biodiversità riguarda l'intero sistema agricolo e di allevamento con il rischio di estinzione che si estende dalle piante coltivate agli animali allevati. E' quanto afferma la Coldiretti, in occasione della Giornata mondiale della biodiversità che si festeggia il 22 maggio.
In Italia nel secolo scorso si contavano 8 mila varietà di frutta, mentre oggi si arriva a poco meno di 2 mila e di queste 1.500 sono considerate a rischio di scomparsa anche per effetto dei moderni sistemi della distribuzione commerciale che privilegiano le grandi quantità e la standardizzazione dell'offerta. Un pericolo per produttori e consumatori, segnala la Coldiretti, per la perdita di un patrimonio alimentare, culturale e ambientale ma anche un attacco alla biodiversità. E proprio per questo che l'agricoltura italiana è diventato il Paese più green d'Europa. L'Italia vanta 5155 prodotti alimentari tradizionali censiti, 297 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, ma è anche leader in Europa con quasi 60 mila aziende agricole biologiche e ha fatto la scelta di vietare le coltivazioni Ogm e la carne agli ormoni a tutela della biodiversità e della sicurezza alimentare. La difesa della biodiversità non ha solo un valore naturalistico ma, conclude la Coldiretti, è anche il vero valore aggiunto delle produzioni agricole Made in Italy.
Investire sulla distintività è una condizione necessaria per le imprese agricole di distinguersi in termini di qualità delle produzioni e affrontare così il mercato globalizzato salvaguardando, difendendo e creando sistemi economici locali attorno al valore del cibo.

Confagri, gli agricoltori primi custodi dellla biodiversità
Il grande patrimonio di biodiversità italiano viene garantito dal lavoro degli agricoltori, primi custodi di queste preziose risorse naturali. Lo afferma la Confagricoltura, in riferimento alla Giornata Mondiale della Biodiversità di domani, il cui tema quest'anno è l'agricoltura e il suo ruolo per la salvaguardia del paesaggio e dell'ambiente.
La gestione del territorio sta cambiando in chiave sempre più sostenibile, segnala Confagri, nel ricordare che oltre il 90% della superficie dell'Unione europea è costituito da aree rurali, agricole e forestali abitate dal 56% della popolazione. In Italia una quota rilevante dell'intera superficie agricola nazionale è concentrata soprattutto nelle regioni centro-meridionali e lungo le dorsali degli Appennini e delle Alpi, veri e propri "corridoi ecologici". In queste ampie aree, praticamente 1/5 della superficie nazionale, lavorano tantissimi agricoltori che contribuiscono con il loro impegno quotidiano alla conservazione della biodiversità. "Preservare questo patrimonio significa gestirlo in modo lungimirante e non passivo - afferma il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti - da qui la necessità di politiche agricole che favoriscano pratiche sostenibili e compatibili con la tutela della biodiversità, ma che al contempo garantiscano stabilità di mercato e giusta remunerazione di tutte le fasi della filiera". 

Cia,specie dimenticate asset da 10mld
Le oltre mille specie vegetali e animali oggi a rischio estinzione, tagliate fuori dalla grande distribuzione, sono in realtà un asset che può valere fino a 10 miliardi di euro l'anno, tra agroalimentare e turismo. E' quanto stima Cia-Agricoltori Italiani in occasione della Giornata Mondiale delle Biodiversità. Portare avanti politiche di sviluppo sostenibile dal punto di vista economico, sociale ed ecologico, secondo la Confederazione, significa tutelare anche la biodiversità, il suo ruolo per la salvaguardia di paesaggio e ambiente e il lavoro degli agricoltori quali custodi garanti di queste risorse naturali. Un messaggio, questo, che Cia porterà a Matera il 23 maggio in un evento nell'ambito del Festival dello sviluppo sostenibile 2019, promosso da Asvis, Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, dal 21 maggio al 6 giugno. "Tutelare la biodiversità agricola - spiega il presidente nazionale Cia, Dino Scanavino - ha un valore ambientale ed economico, e può contribuire a creare nuove filiere ecosostenibili, efficienti e competitive".

Anabio-Cia, meno slogan e più azioni
Rafforzare la legislazione, creare incentivi e promuovere iniziative a livello globale per la tutela della biodiversità. Un programma in cui l'Italia deve fare da apripista e da esempio, visto che, con un trentesimo della superficie Ue, detiene il 50% della biodiversità vegetale e il 30% di quella animale di tutto il continente europeo. Lo afferma Anabio-Cia, in occasione della Giornata mondiale della biodiversità. La diminuzione di biodiversità, spiega l'Associazione nazionale agricoltura biologica, porta ad una riduzione della capacità di adattamento degli ecosistemi e, quindi, alla loro possibilità di reagire a parassiti e malattie, oltre che ai cambiamenti climatici. In questo senso, l'adozione di pratiche come l'agricoltura biologica e quella conservativa, così come una gestione sostenibile del suolo consente di ottenere sistemi agroalimentari rispettosi della biodiversità. Ma occorre fare di più, come ha sottolineato anche la Fao, invitando governi e comunità internazionale ad agire concretamente per la tutela della biodiversità, affrontando le cause maggiori della sua perdita, come l'inquinamento, il sovra-sfruttamento dei terreni o l'urbanizzazione selvaggia. La sfida della biodiversità, conclude l'associazione, non va affrontata solo dal punto di vista naturalistico, ma in maniera integrata rispetto alla sfera economica, sviluppando filiere virtuose, efficienti e competitive e creando nuove opportunità di lavoro.

Da Federcuochi mappa specie a rischio
n occasione della Giornata Mondiale della Biodiversità la Federazione Italiana Cuochi (FIC) annuncia un progetto di mappatura delle specie a rischio con lo scopo di salvaguardare e valorizzare le tipicità regionali.
"L'Italia è ricca di biodiversità e come cuochi non vogliamo farne a meno - ha sottolineato Alessandro Circiello, presidente della FIC Lazio -. La biodiversità è alla base della cucina italiana ed è pertanto fondamentale nella preservazione delle ricette della tradizione enogastronomica italiana. In particolare, tra le varietà di olive presenti in Italia, circa 400 appartengono al tipo Cultivar, destinato alla spremitura. È questa ampia varietà che permette ai cuochi italiani di scegliere gli oli migliori in base alle proprietà organolettiche del piatto da preparare".
"In Basilicata - ha spiegato il presidente FIC Rocco Pozzulo - agricoltori e contadini sono impegnati nella conservazione e tutela del peperone crusco, poiché questo prodotto, insieme ad altri in Italia, è una tipicità a rischio di estinzione. Molta preoccupazione desta anche la situazione in Puglia, dove la morte progressiva degli ulivi colpiti dalla Xylella potrebbe causare l'affermarsi di tipologie d'ulivo resistenti al batterio: un tale scenario porterebbe alla scomparsa di gusti e sapori tipici della nostra tradizione. Per questo la FIC ha intenzione di realizzare una mappatura di tutte le specie vegetali e animali a rischio del Paese".

Aia, zootecnia patrimonio da tutelare
"Bisogna fare di tutto per preservare questo autentico scrigno, che ha una valenza non solo dal punto di vista zootecnico ed economico, ma anche culturale per il valore che la biodiversità animale italiana esprime in termini di eredità alle future generazioni di un patrimonio genetico irripetibile". Lo afferma il presidente dell'Aia, Associazione italiana allevatori, Roberto Nocentini, nella Giornata mondiale della biodiversità, nel ricordare che "una moltitudine di razze animali di tutte le specie costituisce un patrimonio irripetibile di cui gli allevatori sono i preziosi custodi". L'Italia, solo per fare qualche esempio, ricorda l'Aia, vanta 16 razze bovine autoctone con oltre 87 mila capi nelle 4 mila aziende iscritte a Registri Anagrafici e 25 razze equine, tra cavalli e asini in 4.500 allevamenti. "Il patrimonio di biodiversità zootecnica made in Italy - conclude il presidente - caratterizza il nostro Paese come uno dei pochi che ha saputo, nel corso dei decenni, conciliare l'allevamento di razze più produttive e cosmopolite con la conservazione di altre sinonimo di tipicità e sostenibilità ambientale".

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