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Fao, cala dell'1,4% l'indice dei prezzi alimentari a settembre

Crescono le scorte dei cereali di base

Redazione ANSA

Calano dell'1,4% i prezzi dei prodotti alimentari mondiali a settembre rispetto al mese precedente e del 7,4% sull'anno. A dirlo è l'indice Fao che parla di una diminuzione anche per i cereali del 2,8%, a causa delle previsioni di un ampio raccolto di mais negli Usa che ne hanno fatto calare le quotazioni all'export.

In particolare a scendere sono le quotazioni degli oli vegetali del 2,3% e dei prodotti lattiero caseari del 2,4%; risale, invece, lo zucchero del 2,6% a causa della siccità che sembra aver avuto un impatto negativo sul raccolto ora in corso in Brasile, il maggiore esportatore mondiale. Quanto alle previsioni per la produzione di cereali di quest'anno, la Fao stima un calo del 2,4% rispetto allo scorso anno, con 2.591 milioni di tonnellate rispetto alla produzione record del 2017.

Si prevede che precipitazioni ridotte causeranno raccolti di grano inferiori in Australia e Canada, tuttavia il calo dovrebbe essere compensato da una maggiore produzione in Algeria e nella Federazione Russa. La produzione di mais negli Usa si prevede raggiungerà il secondo più alto livello mai registrato, più che compensando le previsioni al ribasso della produzione russa.

La produzione globale di riso è prevista aumentare dell'1,3%, superando il record assoluto dell'anno scorso, sostenuto da prove di piantagioni in Asia superiori alle aspettative precedenti, soprattutto in India. La Fao prevede un utilizzo globale dei cereali in aumento dell'1,1% nella stagione 2018/19, raggiungendo le 2.647 milioni di tonnellate. Quanto, infine alle scorte cerealicole globali a fine 2019, dovrebbero assestarsi sui 751,3 milioni di tonnellate, al di sotto del 7% rispetto ai valori record di inizio stagione.

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