ROMA - L'effetto della pandemia continua a colpire la pesca dimezzando la domanda e la flotta, ma la politica di sostegno del governo tarda a far sentire i suoi effetti nel settore. Lo denuncia l'Alleanza delle cooperative della pesca, nel far sapere che "la Cassa integrazione in deroga e il Fondo d'Integrazione salariale ancora non arrivano nelle tasche dei pescatori dipendenti e, mentre quelli autonomi sono ancora esclusi da qualsiasi sostegno, le imprese non ricevono liquidità dalle banche, le quali considerano non sufficienti le garanzie offerte dallo Stato". Una situazione in cui, secondo l'Alleanza, il settore della pesca potrebbe usufruire del fondo ex Art 78 del 'Cura Italia' e dei fondi europei del Feamp già modificati per indennizzare chi si è dovuto fermare per l'emergenza. Si tratta di due misure che però richiedono l'emanazione di decreti ministeriali che tardano ad arrivare e che comporteranno tempi non brevi". L'Alleanza denuncia, inoltre, l'inesistenza del confronto con la categoria e qualsiasi consultazione con le associazioni professionali, come anche il fatto che vanno a rilento le istruttorie sulle domande di pagamento del fermo pesca effettuati nel 2018 e 2019.