Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Scoperti i resti più antichi dell'Homo sapiens in Europa

Scoperti i resti più antichi dell'Homo sapiens in Europa

Hanno 45.000 anni, la datazione parla italiano

11 maggio 2020, 18:39

Monica Nardone

ANSACheck

La grotta di Bacho Kiro, in Bulgaria. Qui sono state scoperte le più antiche testimonianze della presenza dell 'Hono sapiens in Europa (fonte: Nenko Lazarov, Wikipedia) - RIPRODUZIONE RISERVATA

La grotta di Bacho Kiro, in Bulgaria. Qui sono state scoperte le più antiche testimonianze della presenza dell 'Hono sapiens in Europa (fonte: Nenko Lazarov, Wikipedia) - RIPRODUZIONE RISERVATA
La grotta di Bacho Kiro, in Bulgaria. Qui sono state scoperte le più antiche testimonianze della presenza dell 'Hono sapiens in Europa (fonte: Nenko Lazarov, Wikipedia) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Hanno oltre 45.000 anni, e sono perciò 2.000 anni più antichi di quanto si pensasse, i resti più antichi dell'Homo sapiens in Europa, che descrivendo anche le interazioni dell'uomo moderno con i cugini Neanderthal. Pubblicato sulle riviste Nature Ecology & Evolution e Nature, il risultato si deve a un gruppo internazionale coordinato dall'Istituto tedesco Max Planck per l'antropologia evolutiva e del quale l'Italia fa parte con l'Università di Bologna.

I resti sono stati scoperti in Bulgaria, nella grotta di Bacho Kiro, e consistono in un dente e cinque frammenti ossei che l'analisi del Dna ha attribuito all'Homo sapiens. Sono stati analizzati nelle due ricerche coordinate da Helen Fewlass  e Jean-Jacques Hublin, entrambi dell'Istituto tedesco Max Planck per l'antropologia evolutiva. Ha coordinato la datazione dei reperti l'italiana Sahra Talamo, dell'università di Bologna.

"L'analisi al radiocarbonio conferma che i fossili risalgono alla fase iniziale del Paleolitico superiore e rappresentano quindi la più antica testimonianza diretta della presenza della nostra specie in Europa", rileva Talamo.

Il sito, ha osservato Hublin, "documenta una prima ondata di Homo sapiens, che entrò in contatto con gli uomini di Neanderthal e portò in Europa nuovi comportamenti". La conferma della presenza dell'Homo sapiens in Europa già prima di 45.000 anni fa permette di ampliare di 2.000 anni il periodo di convivenza tra la nostra specie e l'Uomo di Neanderthal, che scomparve circa 40.000 anni fa. Una coesistenza prolungata che ha inevitabilmente influenzato i percorsi delle due specie, come mostrano alcuni indizi trovati sempre nella grotta di Bacho Kiro.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza