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Nubi di polveri fanno 'arrossire' le galassie più brillanti

Nubi di polveri fanno 'arrossire' le galassie più brillanti

Circondano il buco nero che occupa il loro centro

18 giugno 2018, 14:16

Redazione ANSA

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Rappresentazione artistica di un buco nero supermassivo (fonte: ESO/L. Calçada) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Rappresentazione artistica di un buco nero supermassivo  (fonte: ESO/L. Calçada) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Rappresentazione artistica di un buco nero supermassivo (fonte: ESO/L. Calçada) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Se le galassie molto brillanti 'arrossiscono' e la loro luce ricorda quella del tramonto, questo se deve alle nubi di polveri che passano davanti ai giganteschi buchi neri che si trovano al loro. Lo indica lo studio pubblicato sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society dal gruppo dell'universita' della California a Santa Cruz guidato dall'astrofisico Martin Gaskell.

La ricerca, ha rilevato Gaskell, dimostra che molte delle misteriose anomalie osservate nella luce di alcune galassie che ospitano al loro centro buchi neri supermassivi, cioe' i cosiddetti nuclei galattici attivi, "possono essere spiegate dalla presenza di nubi di polveri". Le nubi si trovano nelle regioni centrali della galassia e offuscano le radiazioni luminosissime emesse dalla materia in caduta nel buco nero: hanno l'effetto di un filtro e rendono la luce piu' debole e piu' rossa, proprio come l'atmosfera della Terra rende il Sole piu' debole e piu' rosso al tramonto..

I ricercatori sono arrivati a queste conclusioni dopo aver analizzato la luce di diversi nuclei galattici attivi e hanno sviluppato una simulazione che conferma la scoperta. La simulazione, che prevede nubi nelle regioni interne di queste galassie che transitano davanti al buco nero centrale, e' in grado di replicare in pieno le anomalie osservate. 

La scoperta ha importanti implicazioni per stimare la massa dei buchi neri supermassivi, che si basa sulle informazioni relative alle emissioni e al comportamento del gas che si trova intorno a questi corpi celesti. "L'emissione di questo gas - ha detto Gaskell - e' una delle migliori fonti di informazione sulla massa di un buco nero e su come sta crescendo". Sapere che c'e' un nube che scherma questi gas e ne altera le radiazioni emessa aiuta dunque a calcolare meglio le emissioni e di conseguenza la massa del buco nero.

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