Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

I satelliti artificiali possibile 'firma' di civiltà aliene

I satelliti artificiali possibile 'firma' di civiltà aliene

Da un'idea di Arthur Clarke la caccia a Et

ROMA, 16 giugno 2018, 16:22

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

(ANSA) - Una nube di satelliti artificiali, molto simile a quella che ormai circonda la Terra, potrebbe essere la firma tecnologica di una civiltà extraterrestre e se oggi è ancora difficile intercettarla, in un futuro non lontano potrebbe essere alla portata dei telescopi di nuova generazione.

L'idea, pubblicata sull'Astrophysical Journal, è di Hector Socas-Navarro, dell'Istituto di Astrofisica delle Canarie (Iac) e si ispira alle idee di Arthur C. Clarke, uno dei più grandi scrittori di fantascienza di tutti i tempi.

A ispirarla è in particolare l'articolo del 1945 nel quale Clarke proponeva di inviare satelliti artificiali in orbita geostazionaria intorno alla Terra per creare una rete globale per le comunicazioni. In suo onore la regione a circa 36.000 chilometri sopra il nostro pianeta, che ora ospita circa 400 satelliti, è stata chiamata Fascia di Clarke: la rete forma la "spina dorsale" delle telecomunicazioni moderne ed è destinata in futuro ad arricchirsi di molti altri componenti. Secondo Socas-Navarro una cintura simile di satelliti artificiali potrebbe essere il "tecnomarcatore" che indica la presenza di una civiltà evoluta, proprio come i biomarcatori indicano la presenza di vita.

Al momento la Fascia di Clarke ospita solo un terzo dei satelliti in orbita intorno alla Terra: la maggior parte si trova molto più in basso, a circa 2.000 chilometri dalla superficie. Questo vuol dire che la nostra fascia non è ancora rilevabile da ipotetici alieni, ma secondo simulazioni fatte dal ricercatore potrebbe diventarlo entro il 2200, visto il tasso di crescita esponenziale del numero di satelliti negli ultimi 15 anni. Invece le civiltà extraterrestri dovrebbero avere miliardi di satelliti in più per poter essere individuate dalla Terra, grazie alla luce riflessa dagli oggetti in orbita: un'impresa che potrebbe diventare possibile grazie ai nuovi strumenti, come il telescopio tpaziale James Webb della Nasa e l'Elt, il teelscopio che l'Osservatorio Europeo Australe (Eso) sta costruendo sulle Ande cilene.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza