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La prima mappa delle nuvole di ghiaccio

La prima mappa delle nuvole di ghiaccio

Da un minisatellite della Nasa

18 maggio 2018, 09:38

Redazione ANSA

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Da un minisatellite della Nasa la prima mappa delle nuvole di ghiaccio (fonte: NASA Goddard Space Flight Center) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Da un minisatellite della Nasa la prima mappa delle nuvole di ghiaccio (fonte: NASA Goddard Space Flight Center) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Da un minisatellite della Nasa la prima mappa delle nuvole di ghiaccio (fonte: NASA Goddard Space Flight Center) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Pesa meno di 5 chilogrammi ma è stato in grado di analizzare l'atmosfera terrestre e realizzare la prima mappa globale delle nuvole di ghiaccio. Si tratta di IceCube, un minisatellite della Nasa rilasciato nel maggio 2018 dalla Stazione Spaziale Internazionale (Iss).

I satelliti generalmente possono vedere attraverso le nuvole e stimare la quantità di acqua che contengono ma non possono vedere le particelle di ghiaccio, piccolissime e troppo opache per consentire ai loro sensori a infrarossi di penetrare. Per superare questa limitazione la Nasa ha lanciato questo cubesat, un piccolissimo satellite a forma di cubo, ma dotato di una strumentazione che colma la sensibilità mancante ai normali satelliti.


Fonte: Nasa Goddard

IceCube ha catturato la prima mappa della concentrazione di cristalli di ghiaccio nell'atmosfera globale, ovvero le nuvole di ghiaccio. "Gli acquazzoni pesanti - spiega Dong Wu, principale esperto di IceCube presso il Goddard Space Flight Center della Nasa a Greenbelt, nel Maryland - provengono dalle nuvole di ghiaccio".

Le nuvole di ghiaccio iniziano a formarsi da minuscole particelle che si trovano nell'atmosfera. Le particelle assorbono umidità e crescono e piu' crescono diventano, più pesanti, scendendo a quote sempre più basse dell'atmosfera finché si sciolgono diventando gocce di pioggia. Come le altre nuvole, le nuvole di ghiaccio influenzano il bilancio energetico della Terra riflettendo o assorbendo energia dal Sole e possono quindi essere considerate delle variabili importanti nei modelli climatici.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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