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La ricerca punta su diplomazia e trasferimento tecnologico

La ricerca punta su diplomazia e trasferimento tecnologico

Valditara, nuova strategia improntata al dinamismo e diplomazia

23 marzo 2019, 20:01

Redazione ANSA

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Diplomazia e trasferimento tecnologico cardini della nuova strategia della ricerca italiana (fonte: Pixabay) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Diplomazia e trasferimento tecnologico cardini della nuova strategia della ricerca italiana (fonte: Pixabay) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Diplomazia e trasferimento tecnologico cardini della nuova strategia della ricerca italiana (fonte: Pixabay) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Diplomazia scientifica e trasferimento tecnologico sono i cardini dai quali riparte la ricerca italiana, mentre si comincia a guardare al nuovo Programma Nazionale la cui prima bozza è attesa in giugno. "L'idea è di dare un forte dinamismo alla politica italiana in Europa", ha detto all'ANSA il capo dipartimento per la Formazione Superiore e la Ricerca del ministero, Giuseppe Valditara. Una strategia in linea con gli orientamenti del ministro per l'Istruzione, l'Università e la Ricerca, Marco Bussetti.

Intelligenza artificiale e computer superveloci sono fra i principali temi al centro della nuova strategia dell'Italia della ricerca. "E' innanzitutto una strategia a livello europeo, concretizzata - ha spiegato Valditara - nella firma di un trattato con la Slovenia, quello in programma con il Lussemburgo, quelli allo studio con Austria e Portogallo, negli incontri con Francia, Gran Bretagna e Olanda. Stiamo anche pensando a rafforzare la collaborazione con i Paesi dell'Est europeo".

L'idea, ha aggiunto, è "dare un forte dinamismo alla politica italiana in Europa nel settore della ricerca, sia a livello delle istituzioni europee sia nei rapporti bilaterali". Si guarda anche al di fuori dell'Europa, come testimonia l'accordo firmato con la Cina per istituire tavoli di lavoro comune su temi importanti che potranno spaziare dalle strategie per limitare l'inquinamento all'agrifood, e che è destinato a promuovere lo scambio di ricercatori. Accordi analoghi sono allo studio con altri Paesi orientali, come Indonesia, Malaysia Emirati Arabi e Corea.
"Vorremmo anche, per la prima volta, portare le nostre università e i centri di ricerca a istituire sedi distaccate all'estero. Potrebbe accadere, per esempio, in zone il cui sviluppo economico è interessante per aprire la strada a eventuali accordi commerciali.

Promuovere una maggiore sinergia tra ricerca e impresa è anche uno degli obiettivi sul fronte interno; sono un esempio i nuovi dottorati industriali organizzati in collaborazione con imprenditori privati. Per la prima volta gli imprenditori entreranno nei collegi di dottorato e contribuiranno dunque a definire sempre più nel dettaglio il programma dei dottorati industriali. Se la collaborazione è la parola d'ordine sul fronte degli accordi internazionali, l'intelligenza artificiale è uno dei temi strategici. A livello internazionale "si sta pensando a una rete di istituti sul modello del Cern di Ginevra", ha detto Valditara, mentre in Italia "è stato costituito presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) un coordinamento dei principali attori della ricerca in questo campo. Prevediamo anche un budget specifico per finanziare dottorati in tema di intelligenza artificiale e qualche progetto. E' il futuro del Paese".

L'altro tema importante, ha aggiunto, "è il trasferimento tecnologico, tanto trascurato in Italia". Sarà al centro del dibattito di Innovation Agorà, una vera e propria Fiera dei brevetti. C'è anche l'idea di "istituire un'agenzia che raccolga finanziamenti privati e che faccia da intermediario fra il mondo della ricerca, le imprese e la finanza". Si lavora infine alla preparazione del nuovo Piano Nazionale della Ricerca: una sfida cruciale perché, ha osservato Valditara, "si tratta di immaginare l'Italia come sarà da qui a dieci anni e individuare fin da adesso le priorità". La prima bozza è attesa in giugno.

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