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Anche l'antimateria ha due facce, è un'onda e una particella

Anche l'antimateria ha due facce, è un'onda e una particella

Obbedisce alla fisica quantistica. L'esperimento parla italiano

ROMA, 06 maggio 2019, 17:17

Redazione ANSA

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Rappresentazione artistica di particelle di antimateria (fonte: Dick Pountain, Flickr) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Rappresentazione artistica di particelle di antimateria (fonte: Dick Pountain, Flickr) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Rappresentazione artistica di particelle di antimateria (fonte: Dick Pountain, Flickr) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Proprio come la materia anche il suo opposto, l'antimateria, ha due facce: è nello stesso tempo un'onda e una particella. Vale a dire che obbedisce alle leggi bizzarre della fisica quantistica che governano il mondo dell'infinitamente piccolo. Lo ha dimostrato l'esperimento che per la prima volta ha ripetuto su una particella di antimateria, il positrone (l'opposto dell'elettrone), l'esperimento che ha permesso di scoprire la doppia natura della materia.

Il risultato, pubblicato sulla rivista Science Advances, parla in gran parte italiano e si deve alla collaborazione fra Politecnico di Milano, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), Università di Milano e Centro Albert Einstein (Aec) per la Fisica Fondamentale e Laboratorio di Fisica delle Alte Energie (Lhep) dell'Università di Berna. 

"E' un risultato storico dimostrare che l'antimateria segue le leggi della meccanica quantistica", ha detto all'ANSA Marco Giammarchi, della sezione dell'Infn di Milano e responsabile della collaborazione Quplas (QUantum interferometry with Positrons and LASers), che ha realizzato l'esperimento.

Utilizzando un'antiparticella anziché una particella, i ricercatori hanno ripetuto l'esperimento degli anni '70: hanno lanciato le antiparticelle da una sorgente verso un rivelatore, ponendo lungo il tragitto delle grate con due fenditure: se le antiparticelle si fossero comportate solo come tali, avrebbero viaggiato in linea retta producendo sul rivelatore un disegno corrispondente alle fenditure; se invece si fossero comportate come onde, sul rivelatore sarebbe apparsa una figura a strisce non corrispondente alle fenditure.

A questo punto diventa possibile mettere a confronto il comportamento di materia e antimateria: è l'inizio della tecnica che i fisici chiamano 'interferometria quantistica". Una delle scommesse, adesso, è capire come l'antimateria reagisce alla forza di gravità. Sarebbe curioso per esempio scoprire che, se la gravità attira la materia verso il basso, l'antimateria viene spinta verso l'alto. Un'ipotesi bizzarra, questa, ma di sicuro il prossimo esperimento che hanno in mente i ricercatori si annuncia interessante. Prevedono infatti di osservare come reagisce alla gravità la coppia che lega strettamente un elettrone e il suo opposto, il positrone. "E' uno stato legato che chiamiamo positronio", ha spiegato Giammarchi.

Nell'esperimento un fascio di positronio attraverso un campo gravitazionale mentre uno strumento (interferometro) misura la deviazione del fascio con una precisione nell'ordine dei millesimi di millimetro. "Se l'attrazione della forza di gravità sull'antimateria fosse di segno opposto, il positrone non cadrebbe", ha aggiunto l'esperto.

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