Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

I primi tendini e legamenti stampati in 3D

I primi tendini e legamenti stampati in 3D

In futuro sarà più semplice sostituirli

16 ottobre 2018, 19:32

Redazione ANSA

ANSACheck

Le cellule stampate in 3D allo scopo di produrre tendini e legamenti (fonte: Robby Bowles/University of Utah College of Engineering) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Le cellule stampate in 3D allo scopo di produrre tendini e legamenti (fonte: Robby Bowles/University of Utah College of Engineering) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Le cellule stampate in 3D allo scopo di produrre tendini e legamenti (fonte: Robby Bowles/University of Utah College of Engineering) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Dopo i primi organi come pelle e trachea, sono stati stampati in 3D anche legamenti e tendini umani. La tecnica permetterà in futuro di rendere più semplice la sostituzione di questi tessuti, evitando di prelevarli da altre parti del corpo e rendendo così gli interventi meno invasivi. Descritta sulla rivista Tissue Engineering Part C: Methods, la tecnica è stata messa a punto presso l'università americana dello Utah, sotto la guida di Robby Bowles e David Ede.

"Il metodo consentirà ai pazienti di ricevere tessuti sostitutivi senza doverli raccogliere da altre zone del corpo e senza quindi interventi chirurgici aggiuntivi", rileva Bowles. Il metodo di stampa 3D, che ha richiesto due anni di ricerca, consiste nel prelevare cellule staminali dal grasso corporeo del paziente e stamparle su uno strato di idrogel per formare un tendine o un legamento. Quindi il tessuto viene posto in provetta dove completa il suo sviluppo. E' un processo estremamente complesso, osservano i ricercatori, perché quel tipo di tessuto connettivo è costituito da cellule diverse in schemi complessi.

"Questa - spiega Bowles - è una tecnica molto controllata per creare strutture di cellule organizzate in diversi modelli che non è possibile ottenere con tecnologie precedenti perché ci consente di posizionare in modo molto preciso le cellule dove le vogliamo". Per raggiungere questo obiettivo i ricercatori hanno collaborato con l'azienda americana Carterra, che aveva già sviluppato una stampante 3D per tessuti biologici e che è stata modificata per l'occasione, applicando una speciale testina di stampa in grado di deporre le cellule umane in modo estremamente controllato.
La tecnologia, conclude Bowles, è progettata per fabbricare legamenti, tendini e dischi intervertebrali, ma "potrebbe essere utilizzata anche per stampare altri tessuti e organi".

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza