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Individuati i geni della solitudine

Individuati i geni della solitudine

Possono aiutare per terapie psichiatriche individualizzate

12 luglio 2018, 08:07

Redazione ANSA

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La sensazione di solitudine dipende anche dall 'attività di alcuni geni (fonte Max Pixel) - RIPRODUZIONE RISERVATA

La sensazione di solitudine dipende anche dall 'attività di alcuni geni (fonte Max Pixel) - RIPRODUZIONE RISERVATA
La sensazione di solitudine dipende anche dall 'attività di alcuni geni (fonte Max Pixel) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Sentirsi disperatamente soli o riuscire ad essere socievoli dipende anche dai geni: esistono infatti 15 varianti genetiche legate a questi tratti del carattere. Lo spiegano sulla rivista Nature Communications i ricercatori dell'università di Cambridge. 

Grazie ad un'analisi condotta in Gran Bretagna su circa 500.000 volontari, coinvolti nel programma britannico Biobank, il gruppo guidato da John Perry ha scoperto che c'è anche un possibile fattore biologico alla base di quella solitudine patologica che impedisce ad alcune persone di riuscire a entrare in contatto con chi le circonda, pur desiderandolo. I ricercatori hanno identificato 15 varianti genetiche associate all'isolamento sociale e altre invece in chi è più socievole e frequenta palestre, pub, club o gruppi religiosi.

"Ciò significa che non tutte le persone malate di depressione hanno questi geni, e che è anche per questo che gli stessi farmaci non funzionano su tutti i pazienti", spiega all'ANSA Maurizio Pompili, professore di Psichiatria all'università La Sapienza di Roma. "C'è un peso genetico su cui le terapie standard non funzionano. In altre parole - continua - non si può risolvere tutto con la terapia farmacologica o psicologica se ci sono queste basi genetiche. Se ne possono però gestire le conseguenze, aiutando queste persone ad esempio a migliorare la loro capacità di risolvere i problemi a livello sociale e ridurre le difficoltà tipiche di chi ha queste difficoltà di socializzazione".

Nello studio si è anche osservato un legame tra i chili di troppo, la solitudine e i sintomi depressivi. Un maggior indice di massa corporea renderebbe più vulnerabili alla depressione e alle malattie cardiovascolari le persone con queste varianti genetiche della solitudine. "I risultati di questo studio - conclude Pompili - ci indirizzano sempre di più verso una psichiatria di precisione, con terapie individualizzate".

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