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Iraq, 180 sorrisi restituiti ai bimbi di Nassirya grazie ai medici volontari

Missione di Emergenza Sorrisi, operati per malformazioni al volto

Redazione ANSA ROMA

Con Emergenza Sorrisi, 180 sorrisi restituiti ai bambini di Nassirya in Iraq. Si è infatti conclusa con un bilancio di 180 bambini con malformazioni facciali congenite operati la missione chirurgica di Emergenza Sorrisi a Nassirya, che ha coinvolto un team di 19 medici e infermieri volontari dell'associazione. Il rapporto tra Emergenza Sorrisi e l'Iraq è iniziato nel 2008, e questa appena conclusa rappresenta la missione numero 20 in questo Paese provato da anni di gravi guerre e devastazioni.

In oltre dieci anni di attività, l'organizzazione ha offerto e garantito cure specialistiche e operazioni ad oltre 5.000 bambini. L'equipe di Emergenza Sorrisi è guidata dal presidente Fabio Massimo Abenavoli. Molti altri piccoli pazienti sono stati visitati e verranno operati nella prossima missione prevista per la prossima estate. Tanti sorrisi restituiti, ma soprattutto, rileva l'associazione, "la speranza di un futuro migliore per questi bambini che spesso vengono derisi ed emarginati a causa del loro aspetto fisico".

"Ogni volta che torniamo in Iraq cerchiamo di dare il massimo per curare al meglio i piccoli pazienti che presentano malformazioni congenite al volto. Nonostante una lenta rinascita dell'economia, la povertà del Paese si riflette anche nelle abitudini alimentari degli abitanti. La carenza di acido folico nelle diete delle gestanti fa sì che un bambino su quattrocento nasca con la mancata chiusura del palato. La strada da percorrere è ancora lunga, ma in ogni missione cerchiamo di consolidare la nostra collaborazione con i medici locali affinché possano continuare a garantire loro le migliori cure", afferma Abenavoli.

La missione, che si è svolta presso l'Habbobi Hospital su invito del ministero della Sanità iracheno, ha potuto contare sul sostegno di Emirates Airline Foundation - che ha messo a disposizione i biglietti aerei - e sul contributo derivante dal finanziamento dell'8x1000 della Tavola Valdese.
   
   

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