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Vaccini polmonite e meningite, dal 2000 salvati 1,35 milioni di bambini

Morti da pneumococco e Haemophilus B calate del 51% e 90%

Redazione ANSA ROMA

In quindici anni sono 1,35 milioni le vite di bambini salvate grazie ai vaccini contro due dei principali batteri responsabili di polmonite e meningite, pneumococco e Haemophilus influenzae B (Hib). Tra il 2000 e 2015 le morti pediatriche legate a queste due infezioni sono calate nei paesi più colpiti, in Africa e Asia, come spiega uno studio della Johns Hopkins Bloomberg School sulla rivista Lancet Global Health. L'Haemophilus influenzae di tipo b (Hib) e lo Streptococcus pneumoniae (pneumococcus) possono causare meningite, polmonite, sepsi e altre gravi complicazioni, soprattutto nei bambini e sono tra le principali cause di morte nei paesi in via di sviluppo. I vaccini coniugati contro l'Hib sono usati negli Usa, in Europa e altri paesi da quasi 30 anni, mentre nei paesi poveri solo dal 2009. I ricercatori, sulla base dei dati raccolti in ogni paese sulle morti per polmonite e meningite, hanno rilevato che nel 2015, rispetto al 2000, sono calate le infezioni da Hib e pneumococco e le morti nei bambini sotto i 5 anni. Nel 2015 si stima siano state circa 29.500 le morti legate all'Haemophilus, e 294mila quelle allo pneumococco, cioè un calo rispettivamente del 90% e 51% rispetto a quelle stimate nel 2000. Le morti provocate da questi due batteri nei bambini sieropositivi si stima siano diminuite invece del 75%. Un calo importante non dovuto solo all'introduzione dei vaccini, ma anche ad altri fattori importanti, rileva lo studio, come una migliore igiene e un maggior accesso alle cure sanitarie. "Nel 2015 c'è stato un calo generale delle morti infantili rispetto al 2000, non solo per Hiv e pneumococco", commentano i ricercatori, anche se i vaccini hanno contribuito in modo importante. Secondo lo studio, tra il 2000 e 2015 il vaccino contro lo pneumococco ha evitato 250mila morti nei bambini, e 1,2 milioni quello contro l'Hib. "Il maggior numero di casi di pneumococco - concludono - è ora concentrato in un piccolo numero di paesi che non hanno ancora introdotto il vaccino: India, Nigeria, Repubblica democratica del Congo e Pakistan".
    (ANSA).
   

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