(ANSA) - ROMA, 24 SET - Sono poco meno di 2 milioni gli
italiani over 65enni che hanno ricevuto una diagnosi di tumore,
di questi 2 su 10 dichiarano di essere in pessime condizioni
fisiche e psicologiche. Molti però non hanno abbandonato le
cattive abitudini come fumo, sedentarietà e abuso di alcol. Lo
rivela il sistema di sorveglianza PASSI d'Argento (Progressi
delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) coordinato
dall'Istituto Superiore di Sanità (Iss).
L'indagine ha raccolto informazioni su un campione di 22.811
persone di 65 anni o più residenti in Italia. Di questi 3.019
hanno riferito di aver ricevuto una diagnosi di tumore, pari ad
una prevalenza del 13%, ovvero circa un milione e 730mila
persone. Secondo i risultati inseriti nel volume 'I numeri del
cancro in Italia 2019', il 22% degli ultra65enni che riferiscono
una diagnosi di tumore dichiara di essere in pessime condizioni
di salute, il 19% è depresso. E anche le disabilità legate a
vista e udito sono più frequenti, così come cadute e disabilità.
Nonostante ciò, le cattive abitudini, che rappresentano
rilevanti fattori di rischio per recidive tumorali, non vengono
del tutto abbandonate. "Un dato preoccupante che emerge nel
rapporto - spiega Maria Masocco responsabile dei sistemi di
sorveglianza PASSI - è che fra gli ultra 65enni che hanno avuto
una diagnosi di tumore resta non trascurabile la quota di
persone che si mantengono fumatori abituali (11%). Il 18% fa
ancora un consumo di alcol rischioso per la salute e il 40%
dichiara di essere sedentario". Anche la copertura vaccinale
contro l'influenza è lontana dalla soglia ottimale: solo il 58%
di chi ha avuto una neoplasia ha seguito il consiglio di farlo.
(ANSA).