ROMA - Il rapporto tra il medico e il paziente con sclerosi multipla sta cambiando, soprattutto per effetto delle nuove tecnologie. E' quanto è emerso dal simposio "Luci e ombre del nuovo orizzonde terapeutico nella sclerosi multipla" organizzato da Teva Italia nell'ambito del congresso della Società Italiana di Neurologia.
"I pazienti oggi sono molto più informati - ha spiegato Antonio Gallo del Centro Sclerosi Multipla di Napoli -, viviamo in un periodo in cui si può comprare addirittura un test del Dna su Internet. Le nuove tecnologie offrono grandi opportunità, e ci permettono di analizzare grandi masse di dati".
Fra gli esempi citati da Gallo ci sono le app dedicate, che ormai sono decine. "Le più usate sono quelle 'social' per mettere in contatto i pazienti, poi ci sono quelle che fanno da 'assistenti', ricordando le terapie o gli esercizi da fare, quelle per le informazioni. Ne stiamo sperimentando anche alcune che facilitano la comunicazione fra medici e pazienti".
Attraverso lo studio dei database sempre più nutriti che sono raccolti ad esempio dalle istituzioni di ricerca è possibile ottenere molti risultati. Un esempio è l'uso dei farmaci in gravidanza, che diverse ricerche su ampie casistiche disponibili in rete hanno dimostrato essere innocui. "Sta cambiando il rapporto medici-paziente - ha concluso Gallo - anche grazie a telemonitoring e ai big data".
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TEVA