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Epatite C, 156mila persone curate ma sfida non ancora vinta

Pazienti ed esperti, ora si punti a far emergere il sommerso

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ROMA - Sono oltre 156mila i pazienti con Epatite C che hanno ricevuto i nuovi farmaci in grado di eliminare il virus, ma la sfida non è ancora vinta, e almeno altrettante persone necessitano di queste terapie. A fare il punto oggi a Roma il convegno "Dopo l'HCV, le nuove emergenze per la salute del fegato", promosso da Gilead Sciences.

"Considerando che il Piano ministeriale per l'eradicazione prevedeva 80mila trattati all'anno per 3 anni, risulta evidente come ancora si sia lontani dall'obiettivo", spiega Massimo Galli, presidente Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT). "Uno dei principali problemi riguarda le persone che non sanno d'avere l'infezione o che non sanno di poterla eliminare. Il sommerso si trova principalmente nelle cosiddette "popolazioni speciali", come tossicodipendenti e detenuti, e negli anziani. "La diffusione del virus - precisa Galli - è avvenuta nella maggioranza dei casi quando anche in ospedale, o nelle cure domiciliari, non si usavano materiali usa e getta. Il risultato è che ci sono molti anziani HCV positivi e non lo sanno". Si tratta di persone spesso affette anche da altre malattie, aggiunge l'esperto, "per questo frequentano gli ospedali e possono diventare un veicolo di trasmissione del virus".

In collaborazione con:
Gilead

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