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Acc, preparare il Paese a 'rivoluzione' medicina del futuro

ROMA ANSAcom

Fare in modo che l'oncologia italiana funzioni al meglio, cercare di fare in modo che tutte le nuove tecnologie vengano trasferite alla pratica clinica e soprattutto preparare il Paese alla 'rivoluzione' della medicina del futuro, che sarà molto diversa da quella attuale. Questo l'obiettivo di Alleanza contro il Cancro nelle parole del suo presidente Ruggero De Maria al termine del quarto Forum annuale a Roma. "Siamo 26 IRCCS (Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico) - spiega De Maria - che lavorano sul cancro e siamo anche lo strumento che il ministero della Salute utilizza per tutte le problematiche legate al cancro. Diamo un supporto a diversi livelli, come ad esempio nella messa a punto del piano oncologico nazionale o quando il governo vuole intraprendere partnership strategiche sulla cura o sulla ricerca sul cancro in altri paesi. In Europa abbiamo anche la leadership oncologica del progetto "One million genomes", uno sforzo per mettere insieme le risorse e le expertise sul genoma a livello europeo, ancora una volta per prepararci alla rivoluzione dell'era genomica . "Nello statuto di ACC - prosegue il presidente - è scritto chiaramente che uno dei nostri obiettivi è quello di elevare le conoscenze e gli standard di cura in tutto il Paese, aiutando anche le aree meno competitive. L'investimento più importante che stiamo cercando di fare è di creare le condizioni perché i dati biologici e clinici dei pazienti italiani siano raccolti in modo da renderli analizzabili attraverso tecnologie di intelligenza artificiale. Dobbiamo garantire la cosiddetta interoperabilità, sia a livello nazionale, sia a livello europeo. Dobbiamo fare in modo che l'esperienza sulla cura di ogni malato possa essere di supporto per imparare e curare sempre meglio. Se ci sono delle terapie poco efficaci su un determinato paziente, bisogna comprendere perché ed evitare che riaccada in futuro. E' evidente che in futuro la medicina cambierà completamente e penso che se anche la politica ne abbia contezza, non riesca a vederne la portata. Cerchiamo di contribuire a preparare il Paese a quella che sarà la rivoluzione della medicina". De Maria ricorda che per la ricerca corrente a disposizione delle reti degli IRCCS ci sono dieci milioni quest'anno, 15 il prossimo e 20 per il successivo. Sul fronte della ricerca, invece, il presidente di ACC ha ricordato che è appena stato approvato dal comitato etico della Fondazione Policlinico Gemelli un importante studio di genomica che coinvolgerà 4.000 pazienti in un progetto pilota per validare la nuova piattaforma genomica di ACC che permetterà di curare meglio i pazienti attraverso una migliore personalizzazione delle terapie e di identificare i pazienti che si siano ammalati a causa di una forte predisposizione genetica. Questa piattaforma permetterà di attivare dei percorsi di prevenzione personalizzata per i familiari portatori della stessa variante genetica che aumenta il rischio di ammalarsi. Successivamente, si estenderà il programma anche al di fuori della rete, con l'obiettivo di rendere questi test routinari per tutti i pazienti del Paese.

In collaborazione con:
Acc - Alleanza Contro Il cancro

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