Con un bite personalizzato 'made in Italy' per chi fa sport, denominato Race bite e che 'accompagna' i movimenti del corpo favorendo il riallineamento dell'articolazione temporomandibolare, migliorano anche le prestazioni sportive. Lo dimostrano i risultati di una ricerca di Alessandra Conti, Ilenia Bazzucchi e Francesco Felici del Laboratorio di Fisiologia dell'Esercizio del Dipartimento di Scienze Motorie, Umane e della Salute dell'Università di Roma Foro Italico, in collaborazione con Massimo Salera e Pietro D'Agostino, degli Studi Odontoiatrici D'Agostino-Ruggeri di Roma, che sarà pubblicata a breve sulla rivista specializzata Strenght & Conditioning, che ha coinvolto nove canottieri amatoriali maschi durante lo svolgimento di un test di 1000 metri al vogatore.
I partecipanti sono stati sottoposti a due differenti esperimenti effettuati in laboratorio in due diverse condizioni: senza il bite e indossandolo. Portandolo, gli atleti hanno dimostrato un significativo miglioramento della potenza media e del tempo medio di percorrenza dell'intera prova. "Nessun bite teoricamente ha un passaporto come questo- spiega l'ideatore, l'odontoiatra Pietro D'Agostino, che è anche uno degli autori dello studio- e' un bite estremo, per atleti professionisti, ma aver dimostrato la validità di certi principi consente di riportarli anche sull'attività quotidiana, sui movimenti di una corsetta ad esempio rispetto allo stare seduti.
Inoltre, questo esperimento sui canottieri non è stato svolto in acqua, probabilmente i risultati sarebbero stati ancora migliori".
"L'idea - conclude D'Agostino- sarebbe svolgere ulteriori esperimenti sui ciclisti, portare a termine gli studi da noi eseguiti su piloti di moto e auto, ma anche sugli atleti con disabilità, gli atleti paralimpici: servono però fondi che purtroppo in Italia per la ricerca scarseggiano".
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