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Lo smog aumenta il rischio di artrite reumatoide

Studio italiano mostra effetti del Diesel Euro 5 cellule bronchi

Redazione ANSA ROMA

Lo smog, e in particolare il gas di scarico delle auto diesel, potrebbe essere un fattore cruciale in grado di aumentare il rischio di artrite reumatoide, malattia cronica che interessa le articolazioni ma che coinvolge anche tutto l'organismo. La scoperta arriva dai ricercatori dell'Università di Roma La Sapienza e costituisce un passo avanti nel filone di studi che indagano l'influenza dell'ambiente in malattie autoimmuni, come quelle reumatiche.
    L'insorgenza dell'artrite reumatoide è collegata a un aumento dei livelli di 'citrullinazione', un processo naturale di regolazione della funzione delle proteine che, se diventa eccessivo, provoca un accumulo patologico di proteine citrullinate. Queste, a loro volta, evocano una risposta che causa la produzione di anticorpi, determinando un attacco autoimmune contro i tessuti normali. A oggi il principale fattore ambientale noto per attivare questo processo è il fumo di sigaretta. Il team, coordinato da Guido Valesini, in collaborazione i ricercatori del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), è andato "a caccia" di altri fattori scatenanti in grado di attivare il sistema immunitario. Lo studio, pubblicato sulla rivista Cell Death & Disease, ha approfondito il ruolo del particolato atmosferico proveniente dai gas di combustione dei motori diesel Euro 4 ed Euro 5 e ne ha valutato gli effetti sulla funzionalità e sulle caratteristiche biologiche delle cellule del tessuto bronchiale. I risultati degli esperimenti hanno dimostrato come le nanoparticelle derivanti dalla combustione dei motori diesel siano in grado di indurre autofagia (una forma di autodigestione) e morte delle cellule dell'epitelio bronchiale, con concomitante produzione di proteine citrullinate. "Sulla base di questa nuova osservazione - spiega Valesini - si può ipotizzare che l'inquinamento atmosferico possa avere un ruolo non secondario, in soggetti predisposti, nella patogenesi di alcune malattie immunomediate, come l'artrite reumatoide". 
   

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