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La componentistica risente del calo globale della domanda

Fatturato in calo in Piemonte, dove ha sede un terzo delle aziende italiane della filiera

Redazione ANSA

"I dati 2018 del nostro Osservatorio iniziano a rilevare un rallentamento del settore, che probabilmente sarà confermato nel 2019. La componentistica auto sta risentendo inevitabilmente del calo globale della domanda e della produzione". Così il presidente della Camera di Commercio di Torino, Vincenzo Ilotte, in occasione della presentazione dei dati dell'Osservatorio e dell'indagine realizzata dalla Camera di Commercio con Anfia e Università Ca' Foscari. "In Piemonte - ha sottolineato Ilotte - rileviamo una stabile vocazione all'internazionalizzazione e la riduzione della dipendenza dal gruppo Fca. E ci preoccupa il dato relativo ai minori investimenti in ricerca e sviluppo, tanto più in un settore nel quale l'innovazione rappresenterà sempre più in futuro un fattore competitivo irrinunciabile".

Nella Regione, dove ha sede il 34% delle oltre 2.200 aziende italiane della filiera della componentistica auto, cominciano i primi segnali di una contrazione del settore, con il fatturato complessivo in calo dello 0,5%. L'indagine è stata realizzata dalla Camera di Commercio di Torino con Anfia e Cami, il Center for automotive and mobility innovation dell'Università di Ca' Foscari a Venezia su un campione di 550 imprese. Il Piemonte con oltre 61mila addetti e con 19,7 miliardi di euro di fatturato sfiora il 40% del fatturato complessivo italiano e resta la Regione capofila del comparto, seguita dalla Lombardia con il 27,1% e dall'Emilia Romagna con il 10,4%. Le aspettative per il 2019 sono nel complesso positive, con il 59% degli operatori che si dichiara ottimista. Il settore presenta una riduzione significativa delle dipendenza dalla filiera Fca, a livello italiano scesa dal 42% al 37% e in Piemonte calata dal 45% al 41%. Sul fronte dell'export si registra invece un aumento. Il Piemonte resta la prima Regione Italiana e, nonostante l'aumento del fatturato complessivo, le aziende che hanno esportato sono calate dall'80% al 77%. In ridimensionamento anche gli investimenti in ricerca, in Piemonte più che nel resto d'Italia.

"Sul fronte della sfida per l'elettrificazione, la filiera della componentistica deve essere supportata da politiche industriali adeguate alla valorizzazione delle competenze già esistenti e all'allargamento alle nuove aree di mercato da presidiare". Così il presidente del Gruppo Componenti Anfia, Marco Stella, in occasione della presentazione dei dati dell'Osservatorio sulla componentistica auto, oggi a Torino. "Anche nel 2018 - ha osservato Stella - la componentistica italiana si è posizionata bene in termini di export, con un valore di 22,4 miliardi di euro e un saldo positivo di 6,8 miliardi. Nel primo semestre 2019, il valore delle esportazioni è in calo del 2,1% e anche il surplus commerciale, di 3,49 miliardi, risulta in decrescita del 7,5%. Questi dati - ha rimarcato - cominciano a riflettere gli effetti del calo della produzione di auto in alcuni mercati europei, la Germania per esempio ha riportato una flessione del 10,8% nel semestre".

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