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Marchionne: Da Fiat a Jeep, il cambiamento nelle vetture

Da Nuova Panda e 500 alle premium e futura gamma elettrificata

di Andrea Silvuni

ROMA - ''Pochi credevano che fosse possibile far sposare una Chrysler in bancarotta con una Fiat in panne, creando una società automobilistica redditizia. Ma lo ha fatto. Piaccia o no, i grandi gesti sono gli unici che il signor Marchionne è disposto a fare''. Così scriveva il New York Times nel 2015, un anno dopo la completa acquisizione del Gruppo Chrysler da parte di FCA.

Una sfida giocata in Usa dal 2007 in poi ai più elevati livelli del mondo industriale, finanziario e politico, presidente degli Stati Uniti compreso. Ma vissuta dal 2004, anno della sua nomina ad AD del Gruppo Fiat, anche negli uffici torinesi in cui Sergio Marchionne puntava ad un altro 'grande gesto', fare profitti con una gamma di auto decise prima del suo arrivo. Il portfolio era costituito da modelli che sfruttavano elementi comuni con Opel, come la Croma del 2005 e la Grande Punto dello stesso anno, o ancora l'Alfa Romeo 159 del 2007. E fu decisivo in quegli anni un piano di 'recupero' delle competenze italiane, non solo sulla spinta emozionale dell'annuncio della Nuova 500 e del suo debutto il 4 luglio del 2007.

Marchionne approvò importanti investimenti sulle piattaforme, sulle tecnologie (come il sistema Multiair) e sulla localizzazione industriale. Il 2010 è uno dei momenti di svolta: escono di scena 600, Multipla, Ulisse, Croma e Punto Classic ma, contemporaneamente, Fiat torna con 500 negli Stati Uniti, a rafforzare l'offensiva in atto con i vari marchi Chrysler, Dodge, Ram e soprattutto Jeep. Sono di quell'anno i debutti di Giulietta Alfa Romeo e di Jeep Grand Cherokee, mentre nel 2011 la 'squadra' Marchionne si rafforza con Fiat Freemont su base Journey e con Lancia Thema. Ma il 2011 è soprattutto il momento di Pomigliano e del debutto in quello stabilimento della nuova generazione Panda. Già nel 2012 la sua gamma si amplia con la 4x4 e con le alimentazioni bi-fuel. E debuttano anche 500L, subito molto apprezzata a livello europeo, e 3 nuove Lancia: Ypsilon 5 porte, Voyager e Flavia. Nel 2013 arrivano la nuova generazione della Maserati Quattroporte, la Ghibli (che condivide con Giulia la piattaforma Giorgio) e la nuova Jeep Cherokee.

Il pieno controllo di Jeep e degli altri marchi Usa nel 2014 permette di accelerare la revisione della gamma prodotto: arrivano due delle grandi protagoniste dell'era Marchionne, Fiat 500X e Jeep Renegade. L'anno successivo il riflettori sono puntati su Alfa Romeo Giulia e su Fiat 124 Spider, prodotta in JV con Mazda. Nel 2016 arriva un'altra 'arma' per attaccare i mercati mondiali: è il pick-up Fullback frutto di una collaborazione con Mitsubishi. E nello stesso anno è la volta di due suv, tra i modelli preferiti da Marchionne: Alfa Romeo Stelvio e Maserati Levante. Nel 2018, infine, l'annuncio del nuovo piano del Gruppo, con la svolta dell'elettrificazione, di altri suv per Alfa, Maserati e Jeep e della prima supercar ibrida del Biscione. Ma questo è il 'grande gesto' che Marchionne passa al suo successore.

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