La corsa alla soluzione 'verde' potrebbe subire rallentamenti, se non radicali cambiamenti, rispetto alle date indicate da più fonti come deadline per l'esistenza nelle gamme prodotto dei modelli benzina o diesel.
E' quanto emerge in un rapporto pubblicato sul sito francese Autoactu.com. Nel documento si ricordano le dichiarazioni fatte a Bloomberg da Michael Jost, responsabile della strategia di Volkswagen. "L'ultima piattaforma dedicata a modelli non neutri dal punto di vista della CO2 - aveva sottolineato - sarà lanciata nel 2026" e probabilmente, gli ultimi veicoli del Gruppo tedesco benzina e diesel "saranno venduti fino al 2040". Per altri addetti ai lavori questa linea di demarcazione tra l'elettrico (ed elettrificato) e il puro termico sarebbe più vicina: nel 2025 per la Norvegia, nel 2030 per il primo cittadino di Parigi così come per la Danimarca, nel 2040 per l'intera Francia e per la Gran Bretagna. 2040 anche per la Spagna, che già adesso (nel progetto all'esame del Parlamento) parla di divieto di vendita anche per i benzina e i diesel elettrificati, cioè ibridi. Il problema maggiore, sottolinea l'autore dello studio, sta proprio in questo periodo di transizione - lungo anche oltre 20 anni - in cui gli utenti non avranno alcuna certezza sugli acquisti da fare e, soprattutto, sulla tenuta del valore di quelli fatti. Autoactu cita un documento in cui si analizza il progetto di legge allo studio da parte del Governo francese e che afferma come "a partire dal 2040, sarà vietata l'immatricolazione e la vendita di auto e veicoli commerciali leggeri che emettono CO2".
E nello stesso progetto si scopre che la Francia punta a "vietare 10 anni più tardi la circolazione di mezzi, già presenti nel parco circolante, che emettono CO2". Naturalmente il legislatore transalpino precisa che la mobilità 100% elettrica da quella data in poi "dovrà essere alimentata solo da energia rinnovabile" senza specificare però in quale categoria rientrino le 58 centrali nucleari del Paese.