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Lavori stradali fermi, -11,8% consumo bitume primi 5 mesi

Appello del Siteb al nuovo Governo

Redazione ANSA ROMA
(ANSA) - ROMA, 22 GIU - Lavori stradali fermi anche nei primi mesi del 2018. Dopo un 2017 in cui i consumi di asfalto (conglomerato bituminoso) si sono confermati al minimo storico (da tre anni intorno ai 23 milioni di tonnellate contro i 45 mln del 2006), nei primi 5 mesi del 2018 gli indicatori sono peggiorati evidenziando una contrazione dell'11,8%. A essere più a rischio sono le arterie comunali dove le Amministrazioni stanno correndo ai ripari moltiplicando le limitazioni alla circolazione e della velocità. È questa la fotografia scattata dalla nuova analisi trimestrale effettuata dall'Associazione Siteb - Strade Italiane E Bitumi.

Nel dettaglio, nel 2017 la produzione di conglomerato bituminoso, dopo un crollo verticale costante registrato nel decennio 2006 (quando toccò quota 45 mln di tonnellate) - 2016, ha registrato un lieve 'rimbalzo', evidenziando un +2,1% che l'ha portata da 23,1 a 23,6 milioni di tonnellate. Di fatto solo una piccola inversione di tendenza che però lasciava sperare in un 2018 di vera ripresa per il comparto e soprattutto per la sicurezza delle nostre strade. Così non è stato, anzi nei primi cinque mesi il saldo è negativo (-11,8% del consumo di bitume rispetto allo stesso periodo del 2017) e i primi segnali sul periodo estivo, in cui per le condizioni climatiche solitamente si concentra il 60% dei lavori, non sono affatto confortanti.

Eppure proprio in questi mesi sarebbero dovuti partire i lavori, negli ultimi anni rinviati, soprattutto in diverse aree metropolitane del nostro Paese, in cui vere e proprie strade colabrodo mettono a rischio ogni giorno l'incolumità di automobilisti, motociclisti e, addirittura, pedoni.

Per le imprese del settore è arrivata, inoltre, un'ulteriore beffa: il costo del petrolio, stabile da anni intorno ai 50-60$ al barile, è improvvisamente schizzato a 80 dollari accompagnato da un concomitante deprezzamento dell'euro rispetto al dollaro.

Il risultato è stato un brusco aumento del 20-25% del prezzo del bitume che ha messo in crisi le imprese.

''Sembra quasi - evidenzia il presidente Siteb, Michele Turrini - si sia diffuso ormai in molte amministrazioni quasi un senso di assuefazione e impotenza nei confronti di strade ammalorate e buche. L'empasse è totale. È fondamentale che il nuovo Governo imprima un deciso cambio di marcia rispetto ai precedenti, puntando su una seria politica di manutenzione del patrimonio esistente di 600mila km di strade e, in particolare, di quelle comunali e provinciali che sono le più disastrate''.

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