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Segnali di moda, voglia di frange

Segnali di moda, voglia di frange

Viste in passerella da Prada, Ferragamo, Bottega Veneta

27 febbraio 2020, 19:25

di Alessandra Magliaro

ANSACheck

Milan Fashion Week; Prada - RIPRODUZIONE RISERVATA

Milan Fashion Week; Prada - RIPRODUZIONE RISERVATA
Milan Fashion Week; Prada - RIPRODUZIONE RISERVATA

Prada, che presto sarà co-disegnata da Raf Simons (ex Dior tra l'altro) insieme con Miuccia Prada, ha presentato a Milano Moda Donna la sua nuova collezione, dove le frange sembrano aver sostituito quello che è stato uno dei grandi protagonisti del 2019, il volant! Resistono le rouches ma è il frangiato a dare quel tocco di novità e di ispirazione che ci si aspetta ad ogni nuova fashion week. Una volta finita la sfilata sul web sono cominciati i post di commento e i siti di e-commerce focalizzati sulla moda come la piattaforma Stylight hanno immediatamente registrato la voglia di frange. Prada non è stato l’unico brand a presentare una serie di abiti, gonne ed accessori frangiati ma abbiamo anche visto nei giorni seguenti la stessa tendenza nelle collezioni di Ferragamo, Bottega Veneta e Philosophy by Lorenzo Serafini . Il risultato è un + 48% di ricerche sulle frange subito dopo le loro sfilate.

Ascolta "La tendenza della settimana: Il trend? Non esiste più (lo ha capito anche Armani)" su Spreaker.

Viene da rifletterci dopo che Giorgio Armani, usando termini poco appropriati, in occasione della presentazione della collezione Emporio Armani si è scagliato contro l'ossessione per le tendenze, una ossessione mediatica e fuorviante, a suo dire, per lettori e consumatori perchè indurrebbe a correre dietro a mode anche quando la conformazione del fisico non ce le permette.

Quella delle tendenze, come spiega bene e con ironia Andrea Batilla nel delizioso Instant Moda edito da Grimaudo , è una delle più grandi fake news. Cosa andrà la prossima stagione? Tra gli anni settanta e ottanta era possibile vedere donne e uomini di classi sociali e provenienze geografiche diverse che condividevano stagione dopo stagione dei trend micidiali accondiscendendo praticamente ad ogni tipo di suggerimento stilistico: è stato l'anno del poncho e quello dei sandali da frate, quello del fluo e quello dello stile militare. Le tendenze arrivavano attraverso i giornali e noi eravamo pronti a comprare quelle cose per essere al passo con i tempi ossia quelli di un esercito vestito tutto uguale costretto a rifarsi i panni ogni sei mesi. Dagli anni '90 lo scenario è cambiato drasticamente e si sono formate le sacche di resistenza contro i trend dominanti con il risultato che la moda si è polverizzata in decine e decine di proposte diverse. Oggi non ha più alcun senso parlare di trend semplicemente perchè sul mercato esiste tutto e il contrario di tutto e non rispettiamo i diktat di nessun guru. Si va verso il gusto sempre più personale, sulla consapevolezza di costruire una propria personalità anche attraverso la nostra apparenza in stoffe e al tempo stesso con l'estrema libertà di cambiare ogni giorno la nostra moda. L'importante, dice Armani, è trovare quello che ci sta bene. Ma non basta: l'importante è trovare quello che ci fa stare bene e non che ci sta bene. Sentirsi a proprio agio nei panni scelti è oggi più importante e per fortuna più libero e più accettabile che figurare bene rispetto a quello che gli altri si aspettano da noi. Un esempio possibile: come considererebbe Armani il fantastico talento di Lizzo, la cantante decisamente ultra peso che indossa mini abiti strizzati? Forse le antiche regole la vorrebbero coperta con una bella tunica informe ma lei invece evidentemente si sente meglio ostentando la sua fisicità strabordante. In definitiva, frange a parte, stare bene con quello che si sceglie di indossare è l'unica tendenza moda che conti.

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