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Lusso

Italia, primo paese nel settore lusso. E' italiana un'azienda su quattro in top 100

Ricerca Deloitte, dati 2016; Luxottica ancora 4/a. Italia guida con 20 aziende in crescita. Resta nodo dimensioni

Luxottica quarta azienda al mondo per fatturato nel settore lusso, secondo il report Deloitte. Nella foto la nuova boutique a Roma di Oliver Peoples , uno dei 29 brand di eyewear del gruppo fondato da Leonardo Del Vecchio nel 1961 © Ansa
  • di Giorgia Bentivogli
  • MILANO
  • 22 maggio 2018
  • 00:26

 E' italiana un'azienda su quattro tra le 100 più rappresentative del lusso mondiale, attive nella moda, negli accessori, nell’alta gioielleria, negli orologi e nei profumi e cosmetici. E tra le prime dieci, si conferma, solo una italiana: Luxottica (leader nel design, produzione e distribuzione di occhiali ,forte di 29 brand di eyewear da Ray-Ban a Oakley). Perché, in termini di ricavi, il perimetro medio delle aziende italiane è inferiore rispetto ai competitor. Emerge dal Global powers of luxury goods, studio annuale di Deloitte che esamina i 100 protagonisti globali del Fashion & Luxury.

    Una pattuglia di imprese che ha generato vendite per 217 miliardi di dollari, con una media di 2,2 miliardi per società. A tassi di cambio costanti la crescita è stata dell'1%, 5,8 punti percentuali in meno rispetto al 6,8% ottenuta nell'anno precedente.

I cinque 'big' - Lvmh, Estée Lauder, Richemont, Luxottica e Kering - hanno riaffermato la loro leadership, mantenendo sostanzialmente le posizioni, con il primo gruppo a guidare solidamente la classifica grazie a vendite consolidate cresciute nel 2016 del 5% ad oltre 23 miliardi. Lo studio però rivela anche appunto che nella top 10 c'è solo una italiana: Luxottica, la quarta al mondo per fatturato (oltre 10 miliardi di dollari nel 2016), seguita da Prada (19/a con 3,5 miliardi) e Giorgio Armani (24/o con 2,8 miliardi).

L'Italia quindi con le sue 24 imprese è, per presenza, il primo Paese nel settore del lusso.

E guida pure la classifica delle 20 aziende a più elevato tasso di crescita (con 6 società su 20, tra cui spiccano Valentino e Furla).

Ma resta il nodo della dimensione: il peso specifico dei gruppi italiani è inferiore a quello dei competitor internazionali. I dati medi evidenziano che, in termini di fatturato, il perimetro medio delle aziende italiane è di 1,4 miliardi di dollari. Per le realtà francesi, invece, il dato medio è di 5,8 miliardi, negli Usa è 3,4 miliardi, per i gruppi svizzeri si attesta poco sopra i 3 miliardi.
    "Il fatto che, nella top 100, un'azienda su quattro sia italiana dimostra come il Made in Italy sia ancora un fattore competitivo di successo a livello globale - ha spiegato Patrizia Arienti, Deloitte Emea Region Fashion & Luxury Leader -: in futuro, la maggiore sfida che le aziende del lusso del nostro Paese saranno chiamate ad affrontare sarà essere in grado di coniugare tradizione ed esclusività del prodotto con strategie e modelli di business innovativi, finalizzati a rispondere alle mutate esigenze del consumatore"
   

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