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Design, trend è il recupero del valore narrativo degli oggetti

Design, trend è il recupero del valore narrativo degli oggetti

Innegabile ritorno ai pezzi classici

RHO, 20 aprile 2018, 20:18

di Mauro Cortesi

ANSACheck

Roda - RIPRODUZIONE RISERVATA

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 Forse non c'è una vera e propria tendenza definita nei lavori dei designer di tutto il mondo esposti alla 57/ma edizione del Salone del mobile, dove in fondo vince la diversità dei tanti percorsi estetici, dall'organicismo al ritorno del classico, dalla ricerca di purezza a quella di fantasy. Spicca però dal tutto, quasi come una nuova prepotente esigenza, il recupero del valore narrativo degli oggetti, della loro capacità di creare un'atmosfera.
    Il concetto di stanza supera ormai di gran lunga quello di loft. Si ricreano quindi ambienti ben separati, saturi di colori nelle palette dei rosa/rossi e in quelle dei grigi/petrolio.
    Mobili, lampade, oggetti necessariamente si adattano a questo mood, "scaldando" la loro immagine con legni sofisticati, finiture preziose, tessuti avvolgenti che vogliono essere accarezzati, con l'occhio, ma anche con la mano. Ma soprattutto, gli ambienti diventano stanze di museo, del museo del nostro quotidiano, dei nostri ricordi, una nuova forma di collezionismo fatta di mobili e oggetti che, appena pochi anni or sono, sarebbero stati cercati nei mercatini delle pulci.
    C'è quindi un innegabile ritorno al classico, anzi ai veri "classici" che ispirano una quantità di riedizioni. I grandi pezzi del passato vengono cercati, studiati, ammirati e riproposti, spesso con notevole cura filologica e si rivolgono a quel pubblico che è tornato ad ascoltare dischi in vinile, e a fotografare con la polaroid. A coloro che di ogni pezzo comprendono e apprezzano il percorso storico. E qui, oltre al connotato nostalgico e al riconoscimento di un'eccezionale eleganza di disegno, gioca, per i compratori, la garanzia di un investimento destinato a durare nel tempo, al di là delle mode.
    Al mondo delle riedizioni, o meglio della citazione, appartengono anche anche pezzi non recuperati filologicamente, ma semplicemente ispirati a mobili e atmosfere trascorse: dalla sedia di Chiavari, che conosce un enorme successo sia nelle versioni originali sia in innumerevoli repliche, al recupero della credenza italiana anteguerra.
    Sempre a fenomeni nostalgici vanno imputati il ritorno di alcune tipologie, dal paravento alla consolle e al "servo muto", oggetto prevalentemente maschile che fa il paio con l'attuale, maniacale, cura per il guardaroba e finisce in una grande quantità di specchi. Un altro versante della stessa tendenza parla, invece, il linguaggio dei romanzi "gotici" della seconda metà del XVIII secolo, con ambientazioni degne de "Il Trono di Spade". Un aspetto che accomuna tutti gli stili proposti è la riscoperta di tecniche e saperi artigianali ormai in via di estinzione.
    L'odierno approccio progettuale, massimalista, richiede infatti una grande qualità di dettagli, finiture, lavorazioni. Ecco dunque i marmi rari, l'intarsio di paglia applicato su tavolini a forma di fiore o ancora il mosaico di radica per il piano del tavolo. 
   

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