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Matteo Marzotto, "stare bene per dare il meglio"

Matteo Marzotto, "stare bene per dare il meglio"

L'imprenditore racconta il suo stile di vita. "La prossima sfida? L'ambiente"

07 marzo 2019, 11:59

Redazione ANSA

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Matteo Marzotto Ph Alfonso Catalano/SGPItalia - RIPRODUZIONE RISERVATA

Matteo Marzotto Ph Alfonso Catalano/SGPItalia - RIPRODUZIONE RISERVATA
Matteo Marzotto Ph Alfonso Catalano/SGPItalia - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Siamo quello che mangiamo: il celebre detto è abbastanza vero. E la consapevolezza è fondamentale, perché nel mondo della nutrizione circola tanta ignoranza, soprattutto in Italia, sia per le antiche usanze popolari, le famose ricette della nonna tramandate per generazioni e ritenute ancora valide, sia per le tradizioni regionali molto forti. Eppure alcune di queste 'teorie' sono completamente sbagliate sul piano scientifico, altre inventate. Partendo dalla conoscenza di pochi concetti chiari, si possono perseguire obiettivi di efficienza ed efficacia nell'affrontare la propria vita". Matteo Marzotto, 52 anni, manager della moda partito dai turni in fabbrica e arrivato a guidare Valentino e a rilanciare Vionnet, oggi presidente di Dondup e pronto a scommettere sui jeans sostenibili, racconta il suo stile di vita e l'importanza di stare bene per dare il meglio.

"Come gran parte di coloro che vivono nel mondo occidentale faccio una vita frenetica, condizionata dalla continua accelerazione e sovrapposizione di input e informazioni. E il risultato è l'accumulo di stress. Spesso non si può scegliere la qualità della propria vita, ma si può decidere di tutelarla, anche chimicamente, attraverso una nutrizione consapevole", sottolinea il figlio di Marta e Umberto Francesco Marzotto, che ha appena ricevuto il Sigillo dell’Ateneo di Urbino. "E' questo il motivo per cui mi sono appassionato al mondo della nutrizione. Fondamentale è la consapevolezza alimentare, che passa anche per sfatare alcuni miti, come la colazione perfetta a base di brioche o cappuccino o l'aumento del peso con il passare degli anni. E invece si può stare bene anche in età avanzata, si possono guadagnare anni di vita bella, dinamica e flessibile, magari coltivando le proprie passioni, come io faccio con la bicicletta, la maratona, la corsa di fondo, o anche soltanto andando al parco a passeggiare con il cane", racconta Marzotto, che è stato anche numero uno dell'Agenzia italiana per il turismo, under 21 di motocross, pilota in Supersport e ha corso in Formula 3 e in cinque Parigi-Dakar. Di qui l'idea di fondare con Francesco Prandi Formula 12, una start up che offre soluzione per il benessere a partire dalla nutrizione: "Dodici regole semplici, eppure basate sulle conoscenze tecniche e scientifiche più avanzate in materia. Regole ispirate alle proprietà di carboidrati, grassi e proteine per il funzionamento dell'organismo, come l'equilibrio della glicemia, il giusto mix tra macronutrienti, la rotazione proteica, i cinque pasti al giorno. Non bisogna essere integralisti, ma consapevoli".

La parola d'ordine è disciplina, insomma, "anche se - ammette con un sorriso - non si può essere disciplinati al cento per cento. E' giusto prendersi qualche pausa: anche l'eccesso di zelo può diventare disequilibrio". Momenti di break che l'imprenditore ama trascorrere anche ai fornelli: "E' da sempre una tradizione dei Marzotto, grandi buongustai. Non sono molto raffinato, ma in cucina so fare praticamente tutto. E' una passione che coltivo nei week end, nella casa di famiglia di Valdagno".

Convinto che nella vita non esistano "comportamenti stagni", Marzotto pensa che "anche la spiritualità, nel mio caso legata alla formazione cristiano cattolica, sia una parte molto importante, la base del vivere alla ricerca della serenità. Il riposo e la preghiera fanno parte dell'equilibrio: quando ci si sente bene si ha maggiore entusiasmo, motivazione, energia da spendere e così il circolo diventa sostenibile, altrimenti è tutto una fatica boia".

Presidente della Fondazione per la lotta contro la fibrosi cistica, male che gli ha portato via Annalisa, sorella maggiore, pronto a pedalare migliaia di chilometri per la ricerca, Matteo Marzotto pensa già alla sua prossima sfida: l'ambiente. "Sono molti anni, da quando ero ragazzino, che leggo e cerco di documentarmi sulla questione ambientale. Ora però sono passato da una strisciante preoccupazione a un'incipiente angoscia. Fino a qualche anno fa credevo che ci sarebbe stata una reazione, ma non è andata così: pure di fronte a un'accelerazione dei cambiamenti climatici così evidente, ci sono ancora governi negazionisti, per ignoranza o malafede. Anche il papa, che trovo formidabile, ha scritto un'enciclica importante sulla tutela del creato, ma nel complesso il messaggio passa poco. E invece bisogna essere consapevoli che una parte rilevante del nostro benessere futuro passerà attraverso la violenza di cambiamenti rapidi. Se non siamo in grado di sostenerli, anche sul piano economico, potrebbero finire a rischio aspetti su cui si basa la società mondiale globalizzata". Su questo fronte, confessa, "non so ancora da che parte iniziare, ma anche fare piccole cose mi piacerebbe, per essere a posto con la coscienza".

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