(di Agnese Ferrara)
La recessione cambia le abitudini degli italiani che alle cure di bellezza però non rinunciano. Casomai decidono diversamente come spendere i propri soldi. Nel 2018 infatti è aumentata la frequentazione di parrucchieri e centri estetici. Si fanno meno messe in piega ma più tinture per capelli e, dall'estetista, si punta a servizi e coccole di qualità, nonostante il settore sia invaso dalla concorrenza sleale e offerte low-cost. Si va invece meno in farmacia e in erboristeria per comprare i prodotti cosmetici, inclusi quelli naturali che fra tutti sono i preferiti dai consumatori italiani. Lo shopping dei prodotti beauty sta cambiando trasferendosi soprattutto online dove si possono avere maggiori sconti e accedere a nuove piattaforme di vendita. Lo attesta la nuova indagine congiunturale presentata questa mattina a Milano da Cosmetica Italia, associazione delle imprese italiane della cosmesi. Il corposo report include, oltre ai dati preconsuntivi del secondo semestre del 2018, le stime per i primi sei mesi del 2019 scattando così una istantanea precisa di come gli italiani spendano in questo preciso momento e di come reagiscono gli imprenditori del settore. La rilevazione attesta la tenuta del settore della cosmesi in Italia, nonostante il generale rallentamento al consumo di molti comparti industriali. Se il fatturato complessivo delle imprese in Italia cresce del 2% per un valore prossimo a 11.2 miliardi di euro è soprattutto perché trainato dall'export che sale del 3,5%. I consumi interni confermano un andamento positivo, con un timido incremento dello 0,5%, per un valore poco superiore ai 10.100 milioni di euro. Concorrono alla stabilità dei consumi sul territorio nazionale la tenuta dei canali professionali, saloni di acconciatura e centri estetici, che chiudono il 2018 con una crescita dello 0,5%. Il report del Centro Studi evidenzia che "tengono i servizi e la rivendita di cosmetici nei saloni di acconciatura che nei primi sei mesi del 2019 salgono ancora dello 0,7%. Le donne e gli uomini ritornano a frequentarli anche grazie agli sforzi del settore di fidelizzazione e miglioramento dei servizi. Tengono le tinture, calano i prodotti per il finishing, sono stabili le cure di bellezza per i capelli e sono apprezzate le vendite online di prodotti professionali intraprese da alcuni saloni". Gli italiani frequentano maggiormente anche i centri estetici e quindi tiene anche la rivendita di cosmetici professionali che crescono dello 0,5% e, nella prima metà del 2019 si prevede un ulteriore incremento dell'1%. Segnali sicuramente positivi arrivano inoltre dell' e-commerce. Le vendite online sono cresciute del 10% nel 2018 con un trend positivo superiore a tutti gli altri canali anche per l'arrivo di nuove piattaforma di vendita internazionali. Marginali invece rispetto al passato, anche se ancora numericamente importanti, gli incrementi delle profumerie (+1,2%) e della grande distribuzione ( + 0,5%). In calo anche le vendite dirette dei cosmetici, come il 'porta a porta' e le vendite per corrispondenza, che scendono del 2% nel 2018. Anche lo shopping dei prodotti di bellezza in farmacia subisce un calo dell'1%, così come quello nelle erboristerie (-0,2%).
In collaborazione con:
Cosmetica Italia