Ha preso il via a Parma il 23 ottobre
e si concluderà il 13 dicembre a Sulmona, dopo aver attraversato
il Paese da Nord a Sud, visitato tredici città e quindici
scuole, con un bagaglio di ventidue film e un pubblico di 2.500
studenti. Questi i numeri della nuova edizione di "Schermi in
classe", il progetto culturale promosso da Cinemovel Foundation
e da Libera, Associazioni, nomi e numeri contro le mafie che
anche quest'anno porterà il cinema sul grande schermo nelle
scuole italiane.
Sostenuto da Miur e Mibac, Schermi in classe è la prima
proposta nazionale di cinema itinerante e comunicazione sociale
per le scuole. L'obiettivo del progetto è offrire agli studenti
uno spazio di visione e ragionamento sul tema delle mafie e
della criminalità organizzata. Un modo originale per vedere il
potere delle organizzazioni mafiose, prendere coscienza della
loro forza coercitiva e creare un nuovo immaginario attraverso
l'analisi della loro narrazione pubblica.
In ogni tappa gli spazi degli istituti che ospitano il
progetto si trasformano. Al loro interno viene allestita una
vera e propria sala cinematografica per poter vivere, in maniera
collettiva e partecipata, la magia e le emozioni della settima
arte. Il progetto nasce dall'esigenza di costruire un nuovo
strumento per fare didattica con il cinema e con le fonti
audiovisive. "Nel Piano Nazionale "Cinema per la scuola",
pubblicato da Miur e Mibac, la capacità di interpretare le
immagini in movimento è indicata come strumento imprescindibile
per la creazione di società inclusive, civili e moderne -,
afferma il coordinatore del progetto Enzo Bevar - comprendere un
film o un video, consente l'accesso a un linguaggio universale,
sempre più al centro della comunicazione contemporanea".
Per don Luigi Ciotti, fondatore di Libera: "Il cinema è
grande perché grandi uomini aiutano a vedere la realtà così come
essa si snoda sotto i nostri occhi trovandoci spesso incapaci di
osservarla. Il cinema è grande, inoltre, non solo perché
fotografa la realtà, ma perché ci chiede di entrarci dentro. Ci
chiede di coinvolgerci, costruire impegno, di spendere energie
per trasformare e migliorare il mondo".
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