L'Unicef e l'associazione San
Benedetto Abate hanno siglato oggi, a Roma, un protocollo
d'intesa triennale per l'attuazione del progetto di
riconversione e riutilizzo sociale di beni confiscati alla
criminalità organizzata volto alla realizzazione dell'Università
della Ricerca, della Memoria e dell'Impegno UniRiMI "Rossella
Casini" a Limbadi (Vibo Valentia). Alla cerimonia erano presenti
il presidente dell'Unicef Italia Francesco Samengo e il
Presidente dell'Associazione San Benedetto Abate Don Ennio
Stamile. Il 2 luglio scorso, alla cerimonia di consegna del bene
confiscato alla cosca Mancuso all'Associazione, partecipò
l'allora ministro dell'Interno Matteo Salvini.
Il Protocollo, è scritto in una nota, prevede "la
realizzazione di azioni culturali, formative e di
sensibilizzazione volte alla promozione della tutela dei minori,
della giustizia sociale e di una cultura della legalità, della
solidarietà e dell'ambiente, basate sui principi della
Costituzione e delle fonti internazionali in materia di diritti
sui minori, sulla memoria delle persone che hanno operato contro
le mafie e sulle storie delle vittime".
Tra le attività è previsto, tra l'altro, di "realizzare un
raccordo finalizzato alla educazione/formazione continua di
bambine, bambini e giovani studenti sui temi dei diritti
riconosciuti ai minori, della cultura della legalità, della
prevenzione e repressione dei fenomeni mafiosi e della
illegalità diffusa, dei diritti umani, della tutela dei minori,
della giustizia riparativa rivolta al minore autore di reato;
favorire collaborazioni inter-istituzionali per incentivare
l'educazione alla cittadinanza nelle scuole, negli enti e nel
contesto territoriale".
"Con il progetto 'Liberi di Scegliere' del Tribunale per i
Minorenni di Reggio Calabria - ha detto Samengo - possiamo
aiutare e accogliere madri e minorenni che vogliono uscire dal
circuito mafioso". "La sottoscrizione del protocollo per la
realizzazione dell'Università della ricerca della memoria e
dell'impegno dedicata a Rossella Casini - ha detto don Stamile -
è ulteriore segno d'impegno da parte dell'Unicef per la
formazione delle nuove generazioni ad una cittadinanza attiva e
responsabile, che passa necessariamente attraverso la conoscenza
e l'approfondimento scientifico dei fenomeni criminali mafiosi e
corruttivi, di pratiche per l'educazione alla legalità e di
valorizzazione dei beni confiscati".
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