Il Tribunale di Roma ha archiviato il
procedimento contro gli ex vertici della Commissione
parlamentare Antimafia e due parlamentari, l'allora presidente
Rosy Bindi, il vicepresidente Claudio Fava ed i componenti
Davide Mattiello (Pd) e Mario Michele Giarrusso (M5s). L'accusa
nei loro confronti era di abuso di ufficio e diffamazione. Il
fascicolo era stato aperto dall'allora capo della Procura di
Roma, Giuseppe Pignatone nell'ottobre 2017, dopo una denuncia
presentata dal Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia (Goi)
Stefano Bisi che lamentava un "animo persecutorio" dell'
Antimafia della passata legislatura ai danni dei massoni del
Grande Oriente d'Italia e del suo leader. La prova di questa
"massofobia" - dal titolo di un pamphlet edito dallo stesso Goi
- sarebbe stato il sequestro degli elenchi degli iscritti alla
massoneria (non solo del Goi, ma tutte le 4 principali
obbedienze) della Calabria e della Sicilia, nell'ambito
dell'inchiesta condotta dalla Commissione allora presieduta
dalla Bindi.
Nel provvedimento il Gip fa notare tra l'altro che la
decisione di procedere ad indagini sulle possibili infiltrazioni
della criminalità organizzata di tipo mafioso nelle logge
massoniche è frutto delle prerogative costituzionali della
Commissione Antimafia, che la volontà di procedere a
perquisizione e sequestro è dipesa da un provvedimento adottato
all'unanimità dai componenti della Commissione antimafia stessa,
e che se la finalità era di danneggiare in qualche modo il Goi,
la perquisizione sarebbe avvenuta a sorpresa e non dopo
l'audizione di Bisi. Già nelle settimane scorse la Procura di
Roma, con atto sottoscritto da Pignatone e dai tre vice Ielo,
Prestipino e Sabelli, aveva chiesto l'archiviazione del
procedimento cui il Goi si è opposto con una memoria
sottoscritta dal cielo difensivo della Loggia, gli avvocati
Fabio Federico e Raffaele D'Ottavio. Ora l'archiviazione del
Gip.
"La vittoria è su tutta la linea - commenta l'avvocato Marco
Di Lello, già parlamentare e segretario della Commissione
Antimafia e oggi difensore di Claudio Fava - sono felice di
questo provvedimento sia da ex membro della Commissione che da
difensore che ha visto accogliere in pieno le tesi sulla
insussistenza del fatto".
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