"Dove c'è la
corruzione non c'è Vangelo. C'è totale incompatibilità tra
criminalità e Vangelo. Lo dico con molta chiarezza". Lo ha detto
il vescovo di Cassano allo Jonio, mons. Francesco Savino,
intervenendo a Cassano allo Jonio all'iniziativa nel corso della
quale é stato sottoscritto un "Patto per la legalità" dopo le
intimidazioni subite dall'imprenditore turistico Luigi Sauve.
All'iniziativa, che ha registrato una folta partecipazione di
pubblico, é intervenuto il presidente della Commissione
parlamentare antimafia, Nicola Morra.
"Come Pastore, lo dico senza se e senza ma - ha aggiunto
mons. Savino - io sono dalla parte di tutte le vittime. Sono per
la legalità perché la legalità è un mezzo ed il fine della
giustizia. Noi vogliamo che in questo territorio si affermi la
giustizia grazie alla legalità. Ed io sono qui perché sono dalla
parte di ogni vittima e contro ogni forma di caporalato e di
sfruttamento".
Il Procuratore della Repubblica di Castrovillari, Eugenio
Facciolla, ha parlato di "fatti che si verificano ciclicamente e
da troppo tempo. Bisogna cominciare a pensare che non c'è solo
la 'ndrangheta, la mafia che spara. C'è anche un sommerso che
bisogna fare venire a galla. Dobbiamo fare emergere tutto ciò
che si nutre, si nasconde e si copre dietro la 'ndrangheta. Sono
tutti quei soggetti che si arricchiscono dietro le coperture
della criminalità. Riappropriamoci allora del territorio".
Luigi Sauve ha definito la Sibaritide "un territorio sotto
assedio. C'è un Governo-ombra, quello della criminalità - ha
detto - che detta le sue leggi e blocca lo sviluppo. Ne siamo
tutti consapevoli. La Calabria vive una sorta di isolamento
politico ed infrastrutturale. E la malattia più grave dei
calabresi è la rassegnazione. Abbiamo bisogno di crescere, ma
soprattutto di un cambio culturale da parte di tutti".
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