A Roma, su iniziativa
dell'Associazione Nazionale Reduci e Rimpatriati d'Africa
(ANRRA) e di Padre Amleto Giuseppe Galassi, sarà officiata l'11
gennaio presso il "Tempio Nazionale del Perpetuo Suffragio", a
Piazza Salerno, la Santa Messa in onore degli italiani e dei
somali barbaramente uccisi l'11 gennaio 1948 a Mogadiscio.
Hanno assicurato la partecipazione alla cerimonia funebre i
rappresentanti delle varie Associazioni delle Armi Militari,
autorevoli storici italiani e somali come il professor Gianluigi
Rossi e dottor Mohamed Trunji, l'ambasciatore della Repubblica
Somala in Italia Abdirahman Sceikh Issa Mohamed.
In quella domenica era arrivata a Mogadiscio la Commissione
ONU, che doveva osservare le caratteristiche politiche ed
economiche della Somalia per la sua eventuale indipendenza o per
l'inserimento tra i paesi con Amministrazione Fiduciaria
decennale, o di un ritorno del territorio all'Italia per un
periodo di almeno 30-40 anni. Vennero organizzate per lo stesso
giorno un grande corteo di somali "pro Italia" (facenti parte
della "Conferenza per la Somalia") che auspicavano il ritorno
dell'Italia in Somalia e di somali riuniti nella "Lega dei
giovani somali" (protetti dall'Amministrazione Militare
Britannica) che non volevano il ritorno dell'Italia in Somalia,
ma auspicavano la formazione della "Grande Somalia" (una sorta
di protettorato britannico) oppure l'indipendenza.
Le manifestazioni si aprirono con il corteo degli ex militari
del Governo Italiano, indipendenti da qualsiasi Associazione.
Improvvisamente si scatenò una furia assassina, brutale, da
parte di un gruppo di somali; fu una domenica di sangue.
Alla fine furono 53 i morti e i 51 i feriti italiani e 9 morti
somali. Completò il tragico quadro il saccheggio di molte case.
Nell'elenco dei caduti risultano un alto numero di giovanissimi:
Pietrangelo Battigelli aveva 16 anni, Anna e Gaetano Lamberti 14
e 16 anni; Enzo Limata, 19 anni; Gustavo Martelli 17 anni;
Giancarlo Rossatto 19 anni; Giuseppe Sabatini 18 anni;
Gianfranco Sorci 12 anni. Si deve al coraggio di molti somali se
almeno 4000 italiani non furono uccisi.
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