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A Roma Disability Pride, "più diritti"

A Roma Disability Pride, "più diritti"

Sfila corteo nella capitale con le associazioni

ROMA, 15 luglio 2018, 20:12

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Portare la disabilità fra la gente comune, rivendicando con orgoglio il diritto di essere cittadini tra i cittadini". Con queste parole d'ordine il Disability Pride ha scelto per la prima volta Roma come sede italiana per l'evento (si tiene in contemporanea anche a New York e Brighton), nel quale hanno sfilato le principali associazioni di settore, da Luca Coscioni a Parent Project fino a Un Parco per tutti, al fianco degli organizzatori del Disability Pride Onlus in collaborazione con la Fondazione Anmil. Un corteo con alla testa lo striscione 'Non ti arrendere' è partito nel pomeriggio da Piazza Venezia, sotto il sole ancora caldo, per sfilare fino a Piazza del Popolo, dove diversi artisti che hanno aderito all'iniziativa sono saliti sul palco già allestito. Il mondo politico si è unito all'iniziativa, a partire dal sindaco Virginia Raggi che ha concesso gli spazi, passando per l'ex presidente della Camera, Laura Boldrini, mentre comunicati bi-partisan di Pd e M5s si sono susseguiti nel pomeriggio.
    L'Associazione Luca Coscioni, per mezzo del suo vice presidente Marco Gentili, politico malato di Sla, ha sottolineato che "tutte le persone dovrebbero poter accedere alle cure, al lavoro, alla mobilità e a una vita indipendente, all'espressione e alla costruzione di una famiglia. Vi chiediamo di fare di più, dal dovere di garantire a tutti pari diritti, all'accessibilità delle città, fino al consentire l'espressione della volontà, e al fornire a tutti le protesi e gli strumenti necessari per condurre una vita indipendente". Uffici e scuole difficilmente accessibili, spiagge 'proibite' e mezzi pubblici impraticabili rendono la vita delle persone con disabilità, ovvero circa una su sei, una corsa ostacoli di cui non si vede il traguardo. Sono queste le barriere architettoniche e spesso culturali che impediscono ai disabili di vivere in autonomia l'obiettivo contro il quale si muove il corteo: perché che si tratti di anziani non autonomi, persone che hanno avuto ictus, mutilati, ciechi o sordi, una persona su 6 ha una qualche forma di disabilità. I loro diritti dovrebbero esser tutelati dalla Convenzione Onu ratificata dall'Italia nel 2009, ma di fatto ancora ampiamente disattesa. "Sebbene l'attuazione della Convenzione Onu sia fondamentale per l'inclusione delle persone con disabilità nella società -, ha sottolineato Carmelo Comisi, presidente della Disability Pride Onlus -, è necessario anche un cambiamento culturale che passa per la conoscenza, da parte della gente comune, del mondo della disabilità, con le sue varie sfaccettature".
   

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